Ok a legge sulla canapa, Fornaro: un nuovo modello di sviluppo è possibile

Le malelingue lo hanno definito con ironia pastore, allevatore di pecore, contadino. Ma lui di mestiere fa l’imprenditore. E la scelta di investire nella canapa, la visione, l’arguzia di cogliere una nicchia di mercato in espansione, lo dimostrano senza se e senza ma.

“A Taranto siamo stati precursori di una filiera produttiva che sta prendendo il volo – afferma Vincenzo Fornaro, riferendosi all’approvazione all’unanimità della proposta di legge regionale sulla promozione della coltivazione della canapa – e che ci sta regalando grandi soddisfazioni. C’è già un indotto nel tarantino che produce e lavora la canapa e noi, nel programma amministrativo, abbiamo riservato grande spazio ai green jobs e alle possibilità che possono aprirsi investendo nella coltivazione o nella lavorazione della canapa”.

Il candidato sindaco sostenuto dalle liste ‘Taranto Respira ed Ecologisti’, ‘Partecipazione è Cambiamento’ e ‘DemA’ ribadisce: “facendo leva sulle grandi possibilità che si aprono con questa legge, che per il triennio 2017-2019 stanzia 1 milione e mezzo di euro per coltivazione, raccolta, realizzazione di impianti per la lavorazione, ricerca sulle varietà di canapa e formazione di operatori del settore e considerando anche i finanziamenti nazionali che prevedono stanziamenti fino a 700 mila euro, si può pensare davvero di accrescere il settore con il recupero dei terreni incolti o fortemente compromessi da inquinanti, sfruttando la naturale bonifica che la canapa attua sui terreni contaminati, date le sue proprietà fitodepurative.

E poi non ci dimentichiamo che la canapa adesso è usata nel tessile, nella bioedilizia, nell’alimentare. Per l’idea di convertire la mia azienda sono stato intervistato dai canali tv di tutto il mondo. Non l’avrei mai pensato all’indomani dell’abbattimento delle mie 600 pecore. Dobbiamo smetterla di piangerci addosso. La crisi che attanaglia Taranto dal punto di vista ambientale, sociale ed economico può diventare un’opportunità imperdibile di cambiamento. Un nuovo modello di sviluppo, che si distacchi dalla monocoltura dell’acciaio, è possibile. Questa è un’occasione per ripartire davvero, con altre basi, rimboccandoci le maniche. Io sono l’esempio vivente che volere è potere”.