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Prevenire e affrontare il disseccamento degli ulivi: se ne parla a Lizzano

Martedì 16 maggio, l’Associazione di Volontariato AttivaLizzano organizza un dibattito sul tema “Prevenire e affrontare il disseccamento degli ulivi”. L’incontro si svolgerà alle 18,30 in corso V. Emanuele, 39, a Lizzano presso la sede dell’ARCI. L’iniziativa nasce dall’esigenza di informare i cittadini e, in particolare, quanti operano a vario titolo nel settore agricolo, sulle cause del disseccamento degli ulivi e le pratiche per prevenirlo e affrontarlo.

Interverranno dei relatori molto esperti nel settore che proporranno, per la prima volta nel nostro territorio, importanti aggiornamenti sullo stato attuale del problema. L’agroecologo Ivano Gioffreda, presidente dell’associazione Spazi Popolari, che si è a lungo occupato di olivicoltura biologica, nel dibattito illustrerà le cause del malessere dei nostri uliveti e le tecniche innovative di produzione e competitività.

La dott.ssa Margherita D’Amico, biologa e patologa vegetale, relazionerà sui rischi a cui è esposta la biodiversità a causa delle monocolture industriali, l’agroindustria e le multinazionali sementiere che privilegiano semi ibridi e industriali. Approfondirà l’impatto urbanistico nei confronti delle attività agricole e le tecniche agricole tradizionali e convenzionali. Terminerà il suo intervento illustrando le ripercussioni sull’ecosistema derivanti dall’uso indiscriminato di pesticidi ed erbicidi.

Il prof. Nicola Grasso, docente di Diritto Costituzionale dell’Università del Salento, si occuperà del tema dei diritti della natura, la tutela del paesaggio e la libertà di ricerca e approfondirà l’art. 9 della Costituzione in base al quale: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Un principio che tutela l’ambiente “senza se e senza ma” e assume particolare significato in questo momento storico in cui le vicende relative alla Xylella e alla TAP vedono i cittadini più che mai impegnati nella difesa del suolo, della natura e del paesaggio, mentre i poteri forti fanno di tutto, anche ricercando cavilli, per vanificare un sacrosanto principio costituzionale. E le istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini e l’ambiente di tutti, dove sono?

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