Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini.
L’Ilva di Taranto cade a pezzi, zero manutenzioni sugli impianti, zero sicurezza per i lavoratori diretti, cassa integrazione e famiglie di operai nell’incertezza più totale. L’appalto Ilva è allo stremo, le imprese avanzano troppi soldi e minacciano licenziamenti, e a pagare sono sempre i lavoratori sui quali ricade tutto il peso di questo stallo della siderurgia a Taranto. E infine la questione che preoccupa l’intera città: l’altissimo rischio sanitario e ambientale dovuto all’inquinamento.
Il quadro, nel qui e ora, è sempre più preoccupante. Pur comprendendo che l’Ilva oggi attraversa la delicata fase di cessione e pur comprendendo i tempi di questa difficile transizione del siderurgico, che spero vivamente non si prolunghino troppo, devo rinnovare ai presidenti della IV e V Commissione, rispettivamente Donato Pentassuglia e Filippo Caracciolo, la richiesta di convocare una seduta congiunta della IV e V Commissione con all’ordine del giorno l’audizione dei tre commissari dell’Ilva, Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba.
So bene che i tre Commissari sono molto impegnati nel dovere scegliere una delle due cordate e dunque la migliore offerta/proposta, ma credo che tutte queste emergenze sopra esposte, non possano attendere ancora, perché ogni giorno che passa aumenta il pericolo all’interno dell’azienda, l’appalto è sempre più in affanno e il rischio licenziamenti è sempre più alto. Il mio è un vero e proprio grido di allarme che spero non resti inascoltato.
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