LOSANNA – Ancora un rinvio nella vicenda Ilva di Taranto riguardo al blocco di 1,3 miliardi di euro su un conto svizzero, intestato alla famiglia Riva, denaro che la magistratura italiana attende per il risanamento ambientale dell’acciaieria. Il Tribunale federale (TF) ha ulteriormente rimandato la sua decisione fino al 31 maggio. Lo riporta oggi il Ticinonline.
L’accordo in Italia – Tra i vari imputati nel processo Ilva figurano numerose personalità politiche, compreso l’ex presidente della Regione Puglia, l’ex presidente della provincia di Taranto, l’ex sindaco e tre fratelli Riva.
Nella Penisola le parti in causa hanno raggiunto un accordo per il quale devono ancora essere precisate le ultime formalità: questo il motivo per cui i giudici losannesi a metà febbraio avevano sospeso il procedimento, che era già stato sospeso in precedenza e ora per la terza volta, forse quella definitiva.
Da segnalare infine che secondo il giudice per le indagini preliminari di Milano, Maria Vicidomini, la somma di 1,3 miliardi di euro è troppo bassa. A metà febbraio ha quindi respinto la richiesta di patteggiamento avanzata da Adriano, Fabio e Nicola Riva e bocciato la cifra che la famiglia proprietaria del gruppo intende restituire, in cambio di un trattamento più morbido nella posizione giudiziaria dei tre imputati.
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