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L’Uds denuncia: “Alternanza scuola-lavoro all’Ilva per gli studenti del Pacinotti di Taranto”

Uno dei punti cardini della Riforma “Buona Scuola” è l’alternanza scuola-lavoro che prevede per gli studenti e le studentesse del triennio 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei, presso enti privati o pubblici. Fin dall’inizio, come sindacato studentesco, abbiamo affermato che questo modello di apprendimento avrebbe incrementato e rafforzato le disuguaglianze sociali all’interno dei luoghi dei saperi e che avrebbe prodotto solo sfruttamento minorile e manovalanza gratuita.

È palese che l’alternanza scuola-lavoro educhi al precariato, ponendosi l’obbiettivo di mercificare i saperi e di economizzare il ruolo della cultura all’interno delle scuole; infatti, fino ad oggi, ha solamente incrementato gli interessi delle aziende, danneggiando il nostro diritto allo studio. Questo modello di apprendimento è uno strumento capitalista che rafforza la divisione classista tra le scuole secondarie di secondo grado e che determina il percorso degli studi di uno studente o una studentessa.

La Buona Scuola ha cambiato radicalmente il sistema scolastico, legandolo e adattandolo al mercato del lavoro. Ribadiamo fortemente che questa riforma non ha nulla a che fare con quelli che sono i bisogni primari degli studenti e delle studentesse e tanto meno con il diritto allo studio, essa potrebbe essere formativa solo se si ponesse come priorità l’opinione studentesca che ha alla base un quadro formativo che comprende diritti e tutele.

In una città come la nostra, Taranto, che vive quotidianamente il ricatto occupazionale e il disastro ambientale era prevedibile che le scuole tarantine sarebbero state oggetto delle aziende che ancora oggi distruggono il nostro territorio: sono infiniti i casi di sfruttamento. Succede agli studenti e alle studentesse del triennio dell’I.T.I.S. Pacinotti che stanno svolgendo il loro percorso di alternanza scuola-lavoro presso l’Ilva.

Com’è possibile che un’azienda che ha creato e crea inquinamento, provocando solo tumori e disoccupazione, possa formare degli studenti e delle studentesse? È una vergogna assistere alla strumentalizzazione e alla precarizzazione del nostro futuro e, soprattutto, è paradossale che all’interno dei luoghi dei saperi, in cui si dovrebbero insegnare seri valori e fornire strumenti adatti per determinarsi all’interno della società, si sostenga proprio chi ha distrutto la nostra amata città.

L’Ilva, un’azienda che ha rovinato le prossime tre generazioni, come può avere a che fare con la cultura? Gli studenti e le studentesse del Pacinotti hanno il diritto di dire NO a questa mossa dei poteri alti e il preside, in primis, dovrebbe assumersi le sue responsabilità per quest’inaccettabile situazione. Chi inquina, chi distrugge deve essere condannato dal mondo dei saperi e non aiutato.

Denunciamo anche l’alternanza scuola-lavoro svolta da parte degli studenti e delle studentesse del liceo artistico Lisippo-Calò, i quali hanno scartavetrato delle barche presso la Lega Navale. Pensiamo che sia legittimo domandarsi cosa c’entri questa manovalanza gratuita con la passione verso l’arte. Qual è il percorso formativo e costruttivo?

La Marina Militare, la stessa che, insieme all’Ilva, ha distrutto il nostro territorio, rovinando i nostri paesaggi naturali. Un territorio che dovrebbe ripartire dalla cultura, dalle scuole e dalla condivisione delle conoscenze che vengono ferocemente attaccate da chi vuole precarizzare e militarizzare il mondo dei saperi. Non vogliamo essere subalterni/e a questo sistema, non vogliamo essere vittime di puro sfruttamento minorile presso aziende che hanno spento le speranze del nostro territorio, vogliamo decidere noi il nostro percorso formativo.

Pertanto abbiamo avviato una campagna a livello nazionale “Diritti non piegàti” che si pone l’obbiettivo di denunciare tutti i casi di manovalanza gratuita e di rivendicare i nostri diritti. Pretendiamo uno statuto con codice etico che ci tuteli durante il percorso di alternanza scuola-lavoro. Per questo, il 9 Maggio, riempiremo le piazze per dire NO a questa Buona Scuola, per dire NO ad una legge che ci vuole omologare con le leggi del mercato. Trasformeremo tutta la rabbia sociale in cultura e ci riprenderemo gli spazi di discussione! Vogliamo una scuola a misura di studente e di studentessa e, soprattutto, che sia alla base del riscatto sociale del nostro territorio.

“Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.”
A. Gramsci

Unione degli Studenti Taranto

Compila il questionario online, denuncia il tuo caso di alternanza —-> https://goo.gl/jbwmi7

Coordinatore provinciale UdS Ta
Michael Tortorella

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