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Ilva, processo “Ambiente Svenduto”: udienza rinviata al 28 marzo

TARANTO – Nuova udienza questa mattina del processo “Ambiente Svenduto” nell’aula Alessandrini del tribunale ionico. Ci eravamo lasciati lo scorso 1 marzo con la decisione della Corte d’Assise di respingere la richiesta di trasferimento a Potenza del processo per incompatibilità ambientale e di stalciare le posizioni delle società Ilva e Riva Forni Elettrici che avevano chiesto di patteggiare la pena. Richiesta che sarà valutata da un’altra sezione della Corte d’assise. Nessuna possibilità di patteggiamento, invece, per ‘Partecipazioni industriali’ (ex Riva Fire) in quanto nel pomeriggio dell’1 marzo è stato formalmente aperto il dibattimento. La Corte d’assise di Taranto, inoltre, aveva rigettato l’istanza dell’avv. Massimo Lauro per conto di Partecipazioni industriali che aveva chiesto lo stralcio della posizione della società davanti alla stessa Corte d’assise in attesa di perfezionare l’istanza di patteggiamento, slittata perché non sono rientrati in Italia i circa 1,3 miliardi depositati in Svizzera e controllati da trust domiciliati del paradiso fiscale di Jersey.

In quella stessa udienza, Altamarea attraverso il suo avvocato Leonardo La Porta e unitamente ad altre associazioni e cittadini ha depositato un’istanza alla cancelleria della Corte d’Assise chiedendo di vagliare l’opportunità di revocare la facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto sul presupposto che la fabbrica, come dimostrerebbero anche documenti degli enti di controlli, «continua a inquinare». L’istanza e’ stata presentata insieme ad Assoconsum, Fondo antidiossina onlus, Peacelink, Verdi, Cittadinanza attiva e 500-600 cittadini.  E’ stato richiesto alla Corte, quindi, di valutare la revoca della facoltà d’uso degli impianti perché, «a distanza di anni, nulla è stato fatto e continuano gli slopping, continuano le emissioni, continuano ad esserci problemi e le prescrizioni non sono state osservate».

Anche oggi era presente una rappresentanza di cittadini pronti a vigilare sul processo dopo aver partecipato alla marcia “Giustizia per Taranto” dello scorso 25 febbraio. Durante la mattinata il clima si è surriscaldato. L’avv. Pasquale Annicchiarico (difensore di Nicola Riva, Riva Fire e Riva Forni elettrici) è intervenuto sui termini concessi per studiare la mole di carte riguardanti il processo – tempo da lui ritenuto insufficiente (300 pagine all’ora) a differenza di quanto sostenuto dal pm Argentin, il quale ha fatto notare come la gran parte della documentazione fosse a disposizione già da tempo. L’avvocato dei Riva ha citato anche la manifestazione “Giustizia per Taranto” dandole quindi una certa rilevanza. La Corte si è ritirata in Camera di Consiglio per definire le necessarie valutazioni.  Le difese hanno presentato le loro richieste di prova.  Hanno eccepito – tra l’altro – l’inutilizzabilità dell’incidente probatorio per gli imputati che non vi avevano partecipato e  hanno chiesto di sentire tutte le parti civili in relazione ai danni – anche sanitari -lamentati. L’udienza è stata rinviata al prossimo 28 marzo anche per consentire agli avvocati della difesa di esaminare i documenti depositati alla scorsa udienza dai pm.

NUOVO PRINCIPIO DI INCENDIO IN ILVA

Sempre questa mattina, si è diffusa la notizia di un nuovo principio di incendio che si è sviluppato – a distanza di pochi giorni dal precedente – intorno alle 7 sulla linea 4 della colata continua 5 dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, che e’ stato “immediatamente controllato“, secondo fonti aziendali, dal personale di reparto ancor prima che intervenissero i vigili del fuoco aziendali. “Si e’ trattato – spiegano le stesse fonti – “di un evento circoscritto che si e’ verificato in una zona di impianto in cui non opera personale di esercizio“. L’impianto, che a seguito di un episodio analogo avvenuto quattro giorni fa, era “stato oggetto – riferiscono fonti dell’Ilva – di verifiche approfondite e poi rimesso in marcia, e’ stato temporaneamente fermato, come da procedura di sicurezza, ed e’ sotto controllo. Sono in corso ulteriori accertamenti sulle cause dell’accaduto”. Alcuni operai ci hanno segnalato la presenza di fumo nero ed aria irrespirabile fino all’Acciaieria 1.

 

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