“La richiesta dell’Ilva di quasi 5mila lavoratori in cassa integrazione straordinaria è inaccettabile, l’abbiamo detto e lo ribadiamo”. Lo ha detto a Taranto il segretario nazionale Fiom Cgil, Rosario Rappa. “Nel 2015, quando si sono prodotti quasi 5 milioni di tonnellate, l’Ilva – osserva Rappa – ha avuto fuori dal ciclo produttivo, con i contratti di solidarietà e quindi equivalenti alla cassa integrazione, dai 1.200 ai 1.800 addetti, perché adesso chiederne 4.984 in cassa integrazione considerato che l’anno scorso a Taranto si è prodotto di più, attestandosi quasi a 6 milioni di tonnellate? Non vorrei – rileva Rappa – che i commissari stessero lavorando per ridimensionare l’organico, portare Taranto da 11mila a 6mila addetti, e quindi venire incontro alle richieste di qualche compratore, Arcelor Mittal nello specifico”. Rappa sottolinea poi “la positività della rapida convocazione da parte del viceministro Mise, Bellanova, il fatto che sarà lei stessa a presiedere il confronto, e l’intervento del Governo che nel decreto legge Sud ha inserito un emendamento per aumentare e migliorare con 24 milioni nel 2017 la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori Ilva”. (Agi)
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