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Alzheimer, Perrini (DI): creare una rete pubblica regionale di assistenza al malato e alla famiglia

Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini.
Ho depositato un’interrogazione con la quale chiedo al Presidente Emiliano di creare una rete di assistenza pubblica in Puglia per i malati di Alzheimer e le loro famiglie. Tale bisogno è emerso durante una serie di incontri che ho avuto con i medici e con i parenti delle persone colpite dalla malattia. L’Alzheimer è la più comune e la più devastante causa di demenza; il peso di questa malattia ricade sui familiari che non ce la fanno a sostenere situazioni imprevedibili e ingestibili. In Italia i malati di Alzheimer (dati 2015) sono 600.000 (con un aumento annuale di circa 150.000 nuovi casi) e i costi diretti per l’assistenza sono per il 73% a carico delle famiglie. In Puglia i casi sono circa settanta mila. Una ricerca realizzata lo scorso anno dal Censis con l’Amia (Associazione italiana malattia di Alzheimer), che ha analizzato l’evoluzione negli ultimi sedici anni della condizione dei malati e delle loro famiglie, ha mostrato come le persone siano sempre più assistite in casa, con costi alti per i parenti, e come l’assistenza pubblica sia sempre più in calo.
Le Unità Valutative Alzheimer (U.V.A.), sono centri specialistici che hanno il compito di diagnosticare e valutare la gravità della malattia e di stabilire la terapia appropriata, ma non si occupano nello specifico dell’aspetto socio-assistenziale che coinvolge anche le famiglie. E le RSA invece, ovvero le strutture residenziali non ospedaliere, che forniscono prestazioni sanitarie e di recupero funzionale ad anziani in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica (prevedono assistenza per le attività quotidiane, assistenza medica di base e specialistica, assistenza infermieristica diurna e notturna, assistenza psicologica, trattamenti riabilitativi, attività di socializzazione, ricreative, servizi propri di un trattamento alberghiero, quali fornitura pasti, lavanderia, ecc.) stanno, in molti comuni pugliesi, ridimensionando i moduli Alzheimer.
Ciò che manca dunque in Puglia è una Rete territoriale pubblica strutturata che sostenga il malato e i suoi famigliari, un’unità concreta di riferimento Multidisciplinare (Neurologo, infermiere, operatori socio-sanitario, psicologo, assistente sociale, terapista della riabilitazione ecc. ), che preveda un supporto costante. Pur riconoscendo il grandissimo lavoro svolto anche in Puglia dalle associazioni di volontariato, oggi la nostra Regione ha bisogno di strutturare la rete con norme precise. Ecco perché ho chiesto l’intervento del Presidente Emiliano che spero si dimostri sensibile a tale tematica.
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