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Taranto: un presepe vivente nel quartiere Tamburi, a due passi dall’Ilva

Un presepe vivente a due passi dalle ciminiere dell’Ilva di Taranto, nel quartiere Tamburi. Per la prima volta un percorso itinerante, che si terrà il 21 dicembre alle 19, con gli abitanti del quartiere nelle vesti di pescatori, pastori, massaie, tre ospiti del Crap (Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica), nei panni dei Re Magi e bambini e ragazzi delle scuole come personaggi.

I figuranti si uniranno strada facendo un itinerario che dall’affaccio sul Mar Piccolo si snoderà per l’intero rione tristemente famoso per le polveri sottili che lo attanagliano. L’idea rientra nelle attività pensate dagli alunni del liceo cittadino Aristosseno per il concorso dell’Ugci (Unione giuristi cattolici italiani), dedicato alla memoria di don Pino Puglisi. La traccia, “Se ognuno di noi facesse qualcosa, insieme si potrebbe fare molto”, citava proprio le parole del sacerdote ucciso dalla mafia.

E gli studenti tarantini hanno preso in parola l’invito vincendo il primo premio con un progetto di riqualificazione ambientale, sociale e culturale del quartiere Tamburi e creando, guidati dai docenti, una rete, il comitato “Puglisi”, che ad oggi coinvolge la diocesi di Taranto, con i parroci delle tre parrocchie del luogo, “Gesù Divin Lavoratore”, “San Francesco de’ Geronimo” e “Angeli Custodi”, gli istituti comprensivi del quartiere, “Galilei” e “De Carolis”, associazioni come l’“Auser Tamburi”, “Legambiente”, “Peacelink”, “Giovani per l’Ambiente”, “Taranto Incontra”, “Tamburi battenti” con capofila Maria Santissima della Scala di Massafra, l’associazione musicale “Giuseppe Chimienti” di Montemesola, il Club Unesco di Taranto, Made in Taranto, la biblioteca “Marco Motolese”, la cooperativa teatrale Crest, attori come Giovanni Guarino e Franco Nacca, giornalisti e tantissimi cittadini che stanno dando un supporto nell’organizzazione e promozione dell’evento.

“In questo percorso di scoperta delle tante realtà belle e sane del nostro territorio – spiega una docente referente del progetto, Lucia Schiavone – ci sentiamo guidati da padre Puglisi. I ragazzi stanno scoprendo che il mondo non è così brutto come viene dipinto e che le forze del bene ci sono e se si mettono insieme possono fare grandi cose”.

Fonte: Agensir

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