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Il comune di Taranto continua a perdere numero di residenti

Il comune di Taranto continua a perdere numero di residenti: la popolazione totale scende così a 201.100.  Dai dati ISTAT 2015 (leggi qui) si evince un saldo negativo di oltre 900 persone rispetto al 2014. In particolare il saldo migratorio tra persone iscritte e cancellate all’anagrafe della nostra città vede un -443. Nel 2015, 1.611 cittadini provenienti da altri comuni hanno deciso di risiedere a Taranto, ma di contro, 2.416 hanno preferito allontanarsi da Taranto.

Non sappiamo – le statistiche non ce lo dicono – quanto incida su questo dato la migrazione giovanile, sia per motivi di studio che per lavoro. Il saldo con l’estero è invece di +243, segno di una società che sempre più si trasforma in multietnica. Il dato in assoluto più preoccupante è quello del saldo naturale: a Taranto il numero di decessi è di gran lunga superiore a quello delle nascite. A fronte di 1.462 nuovi nati, nel 2015 si sono purtroppo registrati 1935 decessi, con un saldo cioè di -473.

Taranto è una città che continua a perdere abitanti, in un trend rallentato soltanto dall’arrivo di stranieri.  La situazione locale non è in contrasto con quella nazionale e regionale per quanto riguarda la diminuzione della popolazione residente, anche se nel capoluogo ionico tale fenomeno è più marcato con un -0,45% contro un -0,21 % Italia e un -0,32% Puglia.
Taranto, quindi, risulta sempre meno affollata e sempre più vecchia, considerando che nel 2015 vi è stato il minor numero di nascite degli ultimi dieci anni.

La riduzione della popolazione nella nostra città è frutto, come a livello nazionale, di una profonda crisi economica che qui è più marcata e che non vede vie di uscita senza un radicale cambio di strategie politiche. Ma il dato, più marcato rispetto a quello nazionale e regionale, deriva anche da una vivibilità della nostra città che va sempre peggiorando. Inquinamento, traffico, trasporti inefficienti, offerta culturale scarsa, microcriminalità, carenza di verde pubblico, offerta universitaria scarsa, sanità malandata, sono i motivi che allontanano tanti da Taranto.

Una riduzione della popolazione dovrebbe portare, inoltre, a scelte urbanistiche molto diverse da quelle finora attuate nella nostra città. E’ assolutamente inutile continuare a far crescere Taranto allargando a dismisura le periferie. Molto più saggio sarebbe riqualificare il centro e favorire il restauro di tanti palazzi sempre più svuotati. Recenti dati ci dicono che a Taranto vi sono circa 13.000 alloggi vuoti e ciò non è compatibile con l’aumento delle nuove aree edificabili.

Taranto è una bella città, ma in decadenza. Necessita di interventi urgenti che portino a miglioramenti della qualità di vita dei suoi abitanti. Il mare stupendo, i tramonti, il castello aragonese, il museo archeologico, probabilmente non potranno bastare a trattenere i tanti tarantini attratti da altre città che offrono una migliore qualità di vita e di lavoro.  La sopravvivenza di Taranto esige, con estreme urgenza, strategie politiche e scelte economiche ed urbanistiche alternative a quelle degli ultimi dieci anni.

Giuseppe Aralla

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