Su Taranto c’è stata “un’assoluta mistificazione della realtà. Siamo pronti a discuterne al Senato. Tutto ciò che serve per Taranto lo faremo, ma trovo la polemica stravagante e strumentale e il sit-in organizzato nel giorno di silenzio elettorale mi sembra lo confermi”. Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando del caso della sanità tarantina nato intorno alla manovra. Renzi ha ribadito più volte che l’emendamento in proposito è stato dichiarato dal “presidente della commissione Bilancio inammissibile”. In pratica, il premier ha scaricato le responsabilità sul collega di partito Francesco Boccia, il quale aveva fornito un’altra versione che metteva sul banco degli imputati il governo, reo di un dietrofront sull’emendamento in questione. Questa la versione di Boccia: “Gli emendamenti inammissibili? Aria fritta. Non confondiamo la correttezza del processo legislativo con la politica. Quella sui soldi per Taranto era una decisione politica. Palazzo Chigi ha scelto di non stanziarli e ora cerca di metterci una pezza peggiore del buco”.
Oggi, nel corso di una conferenza stampa, il gruppo del Partito Democratico al consiglio regionale della Puglia aveva chiesto “un intervento diretto del premier Renzi per far chiarezza, rasserenare gli animi e confermare l’impegno del governo verso Taranto dopo la stop all’emendamento diretto a stanziare 50 milioni per l’emergenza sanitaria”, consumatosi in commissione Bilancio alla Camera. Erano presenti il capogruppo consiliare, Michele Mazzarano, il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, il presidente del consiglio regionale, Mario Loizzo, i consiglieri Fabiano Amati, Donato Pentassuglia, Ernesto Abaterusso, Ruggiero Mennea, il coordinatore del comitato provinciale di reggenza del Pd per Taranto, Costanzo Carrieri. “Chiediamo come gruppo Pd – aveva spiegato Mazzarano – di accompagnare l’associazione delle mamme e dei bimbi di Taranto a Palazzo Chigi e proponiamo il 3 dicembre come data per l’incontro, per non equivocare sul referendum. Chiediamo a Renzi di ribadire l’impegno che il governo, noi crediamo, voglia onorare”.
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