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Speciale Tg1: riflettori puntati su Taranto

Nello “Speciale TG1” in onda su Rai1 questa sera era previsto un focus sulle periferie, comprese quelle di Taranto (Paolo VI e Tamburi). L’emergenza terremoto che sta colpendo l’Italia centrale ha comunque preso il sopravvento su tutto il resto. Pubblichiamo la nota relativa alla programmazione inizialmente prevista per oggi e probabilmente rinviata ad altra data.

Le periferie sono il luogo dove si giocano le grandi sfide del futuro? Per cercare una risposta l’inviata di Speciale Tg1 è andata a Torino, Milano, Taranto, Napoli e Roma. Il viaggio comincia nei giganteschi capannoni della fabbrica Fiat abbandonata a Mirafiori: 300 ettari, il 3% del territorio di Torino, che negli anni d’oro aveva ospitato 60mila operai.

Qui rinasce un quartiere simbolo, con nuove aziende che occupano le aree Fiat e l’università con studenti da tutto il mondo che vivono nelle case degli anziani abitanti del quartiere. Allo stesso tempo nelle periferie del capoluogo piemontese si ripropongono gli stessi schemi dell’ondata migratoria degli anni ’50 e ‘60, una volta dall’Italia del Sud, oggi dai paesi poveri dell’Africa e dell’Asia.

A Milano nelle case popolari con l’incubo degli abusivi: non poter uscire per evitare di trovarsi i mobili buttati lungo le scale e gli estranei in casa. Ma intanto vanno avanti gli esperimenti di integrazione come l’orchestra di via Padova o l’orto condiviso, nella città che ha il record italiano di presenza di stranieri.

Taranto, le storie in due quartieri periferici simbolo della città: Tamburi e Paolo VI, dove negli anni ‘60 erano affluiti tanti nuovi abitanti richiamati dal lavoro sicuro nell’acciaieria. E ora? Come si vive nelle aree intorno all’immensa zona industriale? Con l’occhio alle previsioni meteorologiche perché se c’è il vento sbagliato è meglio tenere bambini e anziani in casa. E il lavoro è sempre di meno.

A Napoli, in un luogo simbolo: Scampia dove negli anni la situazione nonostante tutto è migliorata grazie anche agli abitanti e ai volontari che hanno fondato ben 140 associazioni che animano il quartiere con diverse attività sociali. I residenti che si riprendono gli spazi occupati dagli spacciatori e dalla delinquenza in attesa che venga portato a compimento il progetto di abbattimento delle “Vele” .

Nella capitale con le sue 120 aree periferiche che ospitano centinaia di migliaia di persone, a Tor Bella Monaca dove, tra tante difficoltà sociali e con l’eterno problema dei rifiuti, si cerca di rivalutare il ruolo della scuola e di dare spazio ai fermenti artistici.

Storie per raccontare le periferie italiane alla vigilia dell’intervento del governo che ha annunciato lo sblocco dei fondi per la riqualificazione del decoro urbano, la manutenzione delle aree e degli edifici pubblici, la crescita della sicurezza, l’assistenza ai più deboli, la mobilità sostenibile, le infrastrutture destinate ai servizi sociale e le attività culturali ed educative.

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