Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del consigliere regionale Giuseppe Turco (La Puglia con Emiliano).
Capita spesso, purtroppo. Anche quando tutto sembra filar liscio c’è sempre un ostacolo che deve alterare un percorso lineare. Un reparto di qualsiasi specialità per funzionare necessita di più figure professionali, che operano per la salvaguardia della salute umana. Un reparto che si rispetti ha un suo responsabile medico, sia che si tratti di un direttore di struttura complessa o di un dirigente medico di struttura semplice.
Ma in ogni caso c’è una figura importantissima che fa da cerniera tra tutti e senza la quale il reparto apparirà disarticolato e inoperativo. Anzi, diciamo pure ingestibile, creando gravi ripercussioni sull’efficienza del reparto. Mi riferisco ai coordinatori, non solo infermieristici, quelli che una volta erano definiti “caposala”, ai quali tutti facevano riferimento, pazienti, parenti, medici, infermieri, e per i quali i primari litigano per avere le risorse umane migliori.
Bene, a Taranto qualcuno, nonostante una graduatoria e una delibera della Asl e sulla quale tutte le parti sono convenute, questa situazione è bloccata da tempo e 87 reparti sono privati di una figura essenziale e senza un valido motivo. Qualora ce ne fosse solo uno di questi inspiegabili motivi, bisogna ricordare che la sicurezza del reparto viene prima di ogni legittimo interesse e sarebbe auspicabile rimuoverlo. Spero quindi, soprattutto per il bene dei pazienti, che le parti si incontrino e risolvano questo problema.
E il mio appello lo rivolgo soprattutto al direttore generale della Asl di Taranto Stefano Rossi. Dato che almeno una volta, lo Stato centrale e la Regione non hanno alcuna responsabilità, tocca ai soggetti interessati e alle parti sociali, che formano il tavolo tecnico, fare un passo in avanti o un mezzo passo indietro. Tutti ve ne saremo grati. Non rendiamo ciò che è semplice una corsa ad ostacoli.
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