“In merito al sequestro della discarica di rifiuti speciali solidi e liquidi all’interno dell’Ilva di Taranto effettuato dalla Guardia di Finanza, va precisato che l’indagine è partita circa due anni fa, al seguito di un esposto effettuato alla Procura della Repubblica da parte dell’USB di Taranto.
“Alcuni lavoratori ci segnalarono della presenza di questa discarica di rifiuti speciali, solidi e liquidi, ritenuti pericolosi ed ecotossici – commenta Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Andai personalmente, insieme ad altri colleghi, a verificare ed effettivamente riscontrammo una situazione disastrosa con vasche che sicuramente erano state già utilizzate anche in passato sempre con lo stesso materiale e crediamo che probabilmente alcuni dirigenti ne erano a conoscenza. Facemmo subito un esposto. Partirono immediatamente le indagini del pool della tributaria che oggi ha condotto all’operazione di oggi”.
Cinque le vasche di raccolta di liquidi e solidi provenienti da un impianto di laminazione dell’acciaio dismesso nei primi anni Ottanta, contenenti circa 2mila metri cubi di rifiuti oleosi e 33 contenitori “bulks” da mille litri ciascuno contenenti rifiuti liquidi oleosi, sequestrate. Sotto sequestro finirono anche 30 sacconi di materiale sintetico contenenti rifiuti solidi dichiarati come “scarti della rottamazione” di tubazioni di gas coke, rimosse nello stesso stabilimento. Vasche e contenitori di impianto vetusti e dismessi, ma che gli investigatori sospettano siano state utilizzate negli anni per stoccare rifiuti. (Nota Usb)
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