«Quattro mesi e nessuna risposta. Nessuna giustificazione da parte dell’assessore all’Ambiente, Santorsola, possono giustificare un ritardo di quattro mesi non solo per la dignità dell’istituzione che di fronte a un’interrogazione urgente avrebbe dovuto avvertire la responsabilità di dare una risposta urgente. Nel caso specifico, poi, stabilire se alla fine di febbraio inizi marzo scorsi fosse vera la notizia che la concentrazione di diossina al metro quadro in alcune zone della città di Taranto toccava i 791 picogrammi era doveroso». E’ quanto si legge in una nota il consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Renato Perrini.
«Il tempo in questi casi non è un elemento secondario – sottolinea Perrini – per cui l’Arpa dovrebbe impegnare la sua struttura per monitorare seriamente e quotidianamente l’aria che si respira a Taranto. Del resto, la vicenda è così nota e grave che non ci sarebbe stato neppure bisogno di una nostra sollecitazione per chiarire in modo chiaro cosa sia avvenuto, in quell’occasione, vista l’eccezionale emissione nociva alla salute dei tarantini. Per questo oggi sono particolarmente indignato per non aver ricevuto nessuna risposta dalla Giunta regionale, vuol dire che sono poco interessati all’aria che respirano i tarantini che pagano sulla propria pelle le responsabilità anche politiche di scelte sciagurate».
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