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Evitare un secondo incidente e tornare al lavoro con la formazione

Due anni fa Pasquale di Bari, trentunenne elettricista di Talsano, aveva un lavoro e una vita serena. Poi una mattina di maggio, mentre va a prendere gli attrezzi in un cantiere, cade urtando la colonna vertebrale su uno scalino e il ginocchio contro una parete: inizia così la sua nuova vita di invalido sul lavoro, tutelato dall’ANMIL di Taranto (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro).

Anche se oggi riesce comunque a svolgere gran parte delle attività tipiche dell’elettricista, Pasquale è ancora disoccupato perché i datori di lavoro sanno che, in un cantiere, non può più fare i lavori particolarmente pesanti usando determinati macchinari; eppure continua ad avere un approccio positivo verso la vita e, soprattutto, tanta voglia di reinserirsi nel mondo del lavoro.

La sua è una delle tante “storie” di ordinaria invalidità testimoniate nel pomeriggio di lunedì scorso dagli invalidi sul lavoro che hanno partecipato al percorso formativo “La sicurezza e la prevenzione degli infortuni, con particolare riferimento alle tematiche concernenti il rischio amianto, la comunicazione sicurezza nei luoghi di lavoro, le tecniche di valutazione dei rischi”.

Durato due mesi con ottanta ore in venti lezioni, il corso si è concluso con la consegna degli attestati ai partecipanti, una ventina di invalidi e mutilati sul lavoro iscritti all’Anmil (D. Lgs. 81/08); l’iniziativa è stata organizzata dall’ANMIL Taranto, con la collaborazione di “Lavoro&Welfare”, ed approvata a livello nazionale dal Comitato di valutazione e selezione IRFA Anmil.

Emidio Deandri, presidente ANMIL Taranto, consegnando gli attestati ha spiegato che «per la prima volta abbiamo voluto organizzare questo corso sulla sicurezza a favore proprio degli invalidi sul lavoro, persone che in passato hanno già subito infortuni, perché siamo convinti che la formazione possa favorire in futuro il loro reinserimento lavorativo».

«Siamo molto soddisfatti – ha poi detto Emidio Deandri – perché, con le loro testimonianze ascoltate oggi, i corsisti hanno dimostrato di aver acquisito una nuova consapevolezza sull’importanza della sicurezza che, in particolare, intendono trasmettere ai loro nuovi compagni quando torneranno a lavorare».

Ma la formazione degli invalidi Anmil non si ferma qui: nell’occasione l’avvocato Nunzio Leone, docente e responsabile della Leonepartners, ha infatti annunciato che «a breve dovrebbe essere organizzato a loro favore anche un corso di alta specializzazione per diventare RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione), figura necessaria nelle aziende ex D.Lgs. 81/2008, una qualifica che favorirà ulteriormente il loro reinserimento nel mondo del lavoro».

Intervenendo alla cerimonia il senatore professore Giovanni Battafarano, segretario generale di “Lavoro&Welfare”, nonché “padre” della Legge 68/99 del quale fu relatore in Senato, ha inoltre annunciato che «con l’ANMIL stiamo approfondendo lo studio del D. Lgs 151/2015, il cosiddetto “Jobs Act”, per individuare quelle misure che possono concretamente favorire il reinserimento lavorativo degli invalidi sul lavoro, non solo tutelando il loro sacrosanto diritto di essere assuntiex lege nelle aziende, ma anche sostenendo forme di autoimprenditorialità: penso proprio al caso di Pasquale di Bari che non viene assunto in aziende perché non può più fare lavori pesanti, ma potrebbe aprire una propria azienda per fare tutta una serie di lavori in cui un elettricista non deve necessariamente impiegare macchinari pesanti».

Emidio Deandri, presidente ANMIL Taranto, ha poi concluso la cerimonia confermando che «a breve dovremmo avviare un attività congiunta con i sindacati, in tal senso abbiamo già avviato contatti con la CGIL, per far sì che amministrazioni ed enti pubblici, nonché aziende private, provvedano finalmente alle assunzioni dalle categorie svantaggiate alle quali sono obbligate ex lege: stimiamo che, nella sola provincia di Taranto, siano oltre 2.000 gli invalidi sul lavoro e i disabili che dovrebbero essere così assunti, un “tesoretto” non intaccato da spending review o norme sul dissesto!»

Iniziato lo scorso 2 aprile con una lectio magistralis tenuta dal sen. prof. Giovanni Battafarano sull’attualità della legge 68/99, alla luce delle modificazioni apportate dal job act e sulle prospettive di reinserimento del lavoratore infortunato, il corso si è poi sviluppato in venti lezioni suddivise in cinque moduli formativi, che hanno visto impegnati docenti qualificati come gli avvocati qualificati come gli avvocati Mariella Tritto, Cataldo Tarricone e Nunzio Leone, gli ingegneri Agostino Capogrosso e Giammarco Lupo, e i dottori Franco D’Amicis, Giuseppe Murgolo, Doriano Castellano e Marco Amatimaggio.

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