TARANTO – Con una nota stampa Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli, conferma la notizia pubblicata dal nostro sito questa mattina (leggi qui).
Ci si riferisce, ovviamente, alla procedura avviata a maggio dalla Corte europea dei Diritti Umani che ha deciso di mettere sotto processo l’Italia con l’accusa di non aver protetto la vita e la salute di 180 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell’Ilva.
Aggiunge il consigliere comunale: “E’ normale che le parti possano chiedere una proroga e generalmente la ottengono. Nelle procedure normali presso la Corte dei Diritti umani di Strasburgo vengono concessi normalmente quattro mesi per presentare le osservazioni, mentre nel nostro caso, avendo ottenuto la “trattazione prioritaria” questo tempo era stato ridotto ad un mese. Ora con la richiesta del Governo, tenendo conto anche dei mesi estivi, i tempi si sono allungati, ma sono rimasti nella norma. Nulla di preoccupante, quindi, anzi finalmente si vede qualcosa di “concreto” all’orizzonte”.
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