La procura di Taranto ha avviato una indagine per presunto traffico internazionale di rifiuti che vede coinvolti due ex manager di Ilva, il più importante gruppo siderurgico italiano in amministrazione straordinaria dal 2015 e in via di cessione. Lo riferisce a Reuters una fonte inquirente spiegando che nella nuova inchiesta sul siderurgico tarantino sono indagati, con l’accusa di traffico illecito di rifiuti, i due ex direttori dello stabilimento, Adolfo Buffo e Luigi Capogrosso.
Ilva avrebbe effettuato nel 2012, quando era ancora di proprietà della famiglia Riva, “plurime spedizioni transfrontaliere di rifiuti costituiti dalla loppa d’altoforno verso il Brasile, in assenza delle garanzie e delle formalità previste dalla normativa dello Stato ricevente”, si legge nelle carte delle indagini svolte dalla polizia provinciale che Reuters ha potuto vedere.
L’inchiesta, coordinata dal pm Lanfranco Marazia, riguarda in particolare quattro spedizioni, la prima da quasi 50.000 tonnellate in data 21 giugno 2012. Secondo la procura e la polizia provinciale, nel settembre del 2012, con gli impianti già posti sotto sequestro a seguito della prima inchiesta ‘Ambiente Svenduto’, furono inviati in Brasile altre due carichi di rifiuti, uno da 50.000 e uno da 72.000 tonnellate, riferisce la fonte. La quarta spedizione avvenne a novembre del 2012 per 50.000 tonnellate.
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