Riforma delle Arpa (Agenzie Ambientali) verso l’approvazione definitiva a Montecitorio

E’ arrivato nei giorni scorsi l’ok dalla VIII commissione Ambiente di Montecitorio, in terza lettura, alla riforma delle Agenzie Ambientali. Per la settimana prossima è atteso, invece, il via libera definitivo da parte della Camera, senza alcuna modifica. La discussione in aula è stata calendarizzata per lunedì prossimo. L’obiettivo è quello di rafforzare la lotta agli ecoreati e agevolare il coordinamento per la loro repressione.

«Si tratta di un pacchetto di misure importanti e utili per riorganizzare e rendere più omogeneo, efficace e capillare il prezioso lavoro delle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che fino ad oggi, nonostante i grandi sforzi, è stato fortemente disomogeneo per obiettivi, risorse e competenze – ha commentato Chiara Braga, deputata e responsabile nazionale Ambiente del PD – di fronte all’aumento  crescente dei reati ambientali su scala globale e dei relativi immensi guadagni criminali è fondamentale avere strumenti normativi, risorse e tecnologie adeguati e soprattutto vicini al territorio. Questo l’obiettivo della riforma delle ARPA”. Secondo Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera si tratta di “un risultato importante, frutto di un accordo generale fra i gruppi grazie al quale non sono stati accolti emendamenti, al fine di andare ad una rapida approvazione in assemblea”.  Il testo, spiega Realacci, “nasce da una mia proposta di legge, unificata con quelle analoghe dei colleghi Bratti e De Rosa e mira a rafforzare, rendere trasparenti e uniformi su tutto il territorio nazionale i controlli ambientali per tutelare cittadini e ambiente, dare certezza a italiani e imprese, favorire un’economia pulita”.

Non tutti però si sono detti completamente soddisfatti dal risultato ottenuto.

«I contenuti del disegno di legge, che sono anche il frutto di un lavoro di coordinamento con il M5s, sono abbastanza condivisibili su vari aspetti e, se venissero applicati, potrebbero rendere maggiormente trasparente, credibile e forte il sistema dei controlli ambientali – aveva commentato l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini dopo l’approvazione al Senato – purtroppo, però, ci sono delle lacune e delle ombre che non possono essere sottaciute e ci fanno pensare che si tratterà di un’ennesima riforma parziale o addirittura fasulla». Una delle osservazioni critiche riguarda “il fatto che l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) dovrebbe avere un ruolo centrale e, oltre ai compiti di indirizzo e coordinamento, sarebbe competente anche per la realizzazione e la gestione del sistema informativo nazionale dell’ambiente. Su questo abbiamo delle forti preoccupazioni. L’Ispra è troppo schiacciato sulle dinamiche politiche dell’esecutivo e sappiamo che questo Governo ha già dimostrato, più volte, che non vuole puntare su un rigoroso controllo ambientale e sul rispetto pieno delle normative europee”.

La riforma delle Agenzie ambientali, che ha già ottenuto l’ok dal Senato, rappresenta l’altro pezzo della legge sugli ecoreati. Cuore del testo è l’intento di fare prevenzione in campo ambientale e soprattutto riuscire a contrastare, allo stesso modo in tutte le Regioni, problemi legati all’inquinamento. Il ddl (‘Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale’) – che si compone di 17 articoli – fonda nell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) il perno della nuova struttura, e ha nei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (i Lepta) la sua chiave di volta: un parametro di riferimento per l’attività delle Agenzie, e cioè il livello minimo omogeneo da garantire in tutto il Paese anche per obiettivi di prevenzione collettiva previsti dai Livelli essenziali di assistenza sanitaria. Tra gli altri punti, i laboratori di analisi ambientale organizzati in una rete nazionale e accreditati; il rafforzamento della rete informativa nazionale e composta da punti regionali; la qualificazione dei dati ambientali e delle informazioni statistiche.

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