Elezioni comunali, i risultati del M5S e la lezione per Taranto
Il Movimento 5 Stelle da solo in tutta Italia: quasi un dogma. Vediamo come è andata in Puglia dove si votava in 60 comuni. In questi, il Movimento ha deciso di non presentarsi in circa la metà (27). La scelta di andare soli in generale non paga. A Brindisi, unico capoluogo in cui si votava e una città per alcuni versi simile a Taranto per le problematiche ambientali, i 5 Stelle hanno ottenuto il 18,8%, arrivando terzi. Ma ecco un riassunto dei risultati.
In provincia di Taranto si votava in 11 comuni: in 8 non hanno presentato liste; a Laterza sono arrivati ultimi rispetto alle altre coalizioni; a Ginosa invece andranno al ballottaggio con Vito Parisi contro il candidato di destra Vito De Palma. In provincia di Bari l’altro ballottaggio: a Noicattaro, secondi con un 26,6% contro un candidato PD. In tutti gli altri comuni baresi risultati non brillanti, tra il 5 % e il 17 %. Ancora peggio nel territorio di Barletta Andria Trani, dove sono arrivati ultimi nei tre comuni in cui si votava.
Nel brindisino si votava in 5 comuni, compreso il capoluogo: in uno non erano presenti e a Brindisi e Fasano sono stati terzi; secondi e battuti a San Pancrazio. Neanche a Foggia i 5 Stelle hanno brillato: su 10 comuni, in 5 non erano presenti; in 3 sono arrivati ultimi (sempre rispetto alle altre coalizioni). Infine in provincia di Lecce: il Movimento non era presente in 13 su 23 comuni; in 6 sono arrivati ultimi. Insomma, se è vero che a Roma, Torino e altre realtà, il Movimento 5 stelle ha ottenuto buoni risultati (persino storici) che potrebbero addirittura portare al Governo di queste città, in generale nelle realtà provinciali delle nostre zone esso non ha brillato.
Il vero problema che ha il Movimento 5 stelle (giovane e ancora in fase di radicamento) è quello di doversi confrontare con coalizioni di partiti o liste civiche unitesi solo per vincere, spesso con programmi frutto di compromessi al ribasso. La nuova legge elettorale (Italicum) forse favorirà i 5 stelle alle elezioni politiche perché darà un premio di maggioranza al partito vincitore e non alla coalizione.
Alle Comunali, invece, la solitudine potrebbe non premiare, soprattutto nei territori dove la politica è ancora intrecciata al clientelismo e alla distribuzione di favori. Questa è una modesta analisi che non vuol sminuire i risultati ottenuti dal Movimento 5 Stelle, ma solo suggerire una riflessione a chi intende fare della mancanza di alleanze la propria forza.
Da soli quasi mai si vince, soprattutto in quei Comuni in cui il dibattito sul governo del territorio non acquisisce rilevanza nazionale. Questi risultati non sono incoraggianti per chi auspica un cambiamento nella città di Taranto dove le elezioni comunali sono previste per il 2017. La mancanza di alleanze tra le forze innovative e progressiste della città, infatti, potrebbe comportare un grave rischio: la vittoria della vecchia politica che continuerebbe a governare per chissà quanti anni ancora. Ce lo possiamo permettere?