“Alla luce del decimo decreto del governo del 31 maggio scorso, che differisce il deposito delle offerte al prossimo 30 giugno e che dà mandato ad un comitato di esperti, entro 120 giorni, di esprimere un parere sulle proposte di modifica del piano ambientale presentato dai privati; visto il persistere delle criticità connesse allo stabilimento Ilva di Taranto, con particolare riferimento alla messa in sicurezza degli impianti, ai risvolti ambientali, al mantenimento degli assetti produttivi e dei livelli occupazionali, ivi compresi i lavoratori dell’indotto costretti da tempo a subire un grave danno salariale; considerato il perdurare dell’incertezza sui passaggi futuri; Fiom, Film e Uilm, al fine di avere opportuni chiarimenti sul futuro dello stabilimento, chiedono un incontro urgente utile a meglio decifrare lo scenario”. E’ quanto si legge in una nota stampa a firma dei segretari generali territoriali Valerio D’Alò (Fim), Giuseppe Romano (Fiom), Antonio Talò (Uilm).
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