Odortel e Tempa Rossa, Ambrogi Melle: risposta arrivata ma non da Emiliano

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli.

Nel pomeriggio di ieri Taranto è stata nuovamente aggredita, come avviene da anni, dall’insopportabile cattivo odore proveniente dalla zona industriale. La risposta alla mia lettera aperta al presidente della Regione Michele Emiliano, con la quale lamentavo l’incomprensibile chiusura del progetto ODORTEL oltre che la contraddittoria azione su Tempa rossa e l’inondazione di rifiuti non tarantini nelle nostre discariche, è arrivata non da Emiliano ma dalla dirigente del Dipartimento regionale mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio.

La predetta dirigente  con dieci pagine infarcite di tecnicismi decifrabili solo dagli addetti ai lavori e con un finale dai toni ingiustificatamente intimidatori che certamente non  sono adeguati alle richieste della scrivente, ha semplicemente eluso il vero problema e il senso delle nostre richieste. Infatti  noi cittadini di Taranto pretendiamo con forza un chiaro atto di indirizzo del presidente Emiliano, al quale gli uffici regionali dovranno attenersi, che imponga il ripristino nei modi di legge del progetto Odortel a Taranto che, secondo le dichiarazioni dell’Arpa Puglia il 5 marzo scorso:

1) ha dimostrato per la prima volta la provenienza ENI delle puzze di gas che ci asfissia continuamente;

2)  ha certificato che tali “emissioni odorigene” da settembre 2015 stanno raggiungendo picchi sempre più alti (a gennaio 2016 il picco più alto in assoluto);

3) ci ha comunicato che, per una recente sentenza della Cassazione, viene  riconosciuto il valore probatorio delle testimonianze dirette, vista l’impossibilità di accertamenti tecnico-scientifici. Pertanto il progetto ODORTEL è di particolare importanza per la situazione insostenibile delle emissioni odorigene a Taranto con costi risibili per la Regione Puglia.

– una chiara posizione di rifiuto di Tempa Rossa a Taranto perchè è un progetto che aumenta l’inquinamento  del 12% ed   i VOC, ossia le puzze di gas e l’idrogeno solforato ( H2S). Pertanto, poiché con l’ultima legge di stabilità è stata restituita alla Regione Puglia la facoltà di esprimere un PARERE su tale  questione, ci risulta incomprensibile come il Presidente della Regione Puglia dica al Presidente del Consiglio Renzi di essere d’accordo su tale progetto a Taranto e di volerne discutere semplicemente le royalties e le compensazioni ambientali;

– la limitazione al massimo dei conferimenti dei rifiuti non tarantini nelle discariche del nostro territorio ( la stampa anche barese ha riportato proposte alternative anche economicamente più convenienti.), per non gravare ulteriormente su un gravissimo inquinamento ambientale a Taranto che riguarda non solo l’aria, ma anche i suoli, le acque, i mari. Anche ieri ci sono giunte allarmanti notizie su un’ordinanza del nostro sindaco, in seguito ad alcune caratterizzazioni fatte dall’AMIU,  a non usare i pozzi d’acqua per la massiccia presenza di pcb e piombo nelle FALDE acquifere.

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