Emergenza sanitaria a Taranto, Ambrogi Melle: “Potenziare le strutture esistenti e puntare su un Centro IRCCS”

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa della prof.ssa Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli.

A Taranto esiste una situazione sanitaria allarmante con eccessi di malattie rispetto al resto della Regione Puglia, legate anche al grave inquinamento industriale, certificati  dallo studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità, dal registro Tumori e dalle perizie epidemiologiche del Tribunale. Eppure paradossalmente abbiamo maggiori problemi a curarci nelle strutture sanitarie perché la Regione Puglia ci riserva  il minor numero di posti letto per abitanti e meno operatori sanitari rispetto a quelli previsti. Scelte incomprensibili, come tante altre del resto, sempre a svantaggio del nostro territorio.

Per questo nel mio intervento in Consiglio comunale del 20 maggio scorso sul tema del riordino ospedaliero ho lanciato un forte il richiamo al Sindaco e agli altri esponenti politici presenti, ad attivarsi per far diventare Taranto agli occhi del Governo centrale e della Regione Puglia “ priorità strategica nazionale” anche per la prevenzione e la cura di tutte le gravissime malattie spesso causate dal massiccio inquinamento subito da anni.

Ci promettono un Ospedale nuovo fra 10-15 anni e non ci danno ora , che siamo in piena emergenza, la possibilità di curarci adeguatamente. Invece dobbiamo pensare all’oggi e dare al nostro territorio risorse maggiori proprio per fronteggiare la gravissima situazione sanitaria  attuale. Questa è la priorità assoluta.

Infatti  pur avendo delle eccellenze mediche, non ci sono nel territorio strutture e personale sufficienti per curare la moltitudine di gente che si ammala quotidianamente, come se fosse in atto una vera epidemia. Pertanto sono in molti ad essere costretti ad intraprendere i viaggi della speranza e a curarsi fuori Regione con inevitabili disagi e con aggravi finanziari per i familiari che vogliono assistere i propri cari. Ciò è inacettabile e rappresenta un ulteriore schiaffo ai tarantini che hanno solo avuto la sfortuna di nascere in una bella ma  martoriata terra. Riassumo le mie proposte:

1) potenziare le strutture sanitarie esistenti anche rafforzandone l’organico ( con nuove assunzioni, anche in deroga, di personale medico e paramedico)

2) investire nelle professioni sanitarie, stabilizzando e incrementando  i corsi di laurea e la ricerca e permettendo ai docenti universitari di poter svolgere sul territorio le tre funzioni di didattica, ricerca e assistenza. L’università, l’Asl, la Regione Puglia ed il Comune si mettano subito attorno ad un tavolo.

3) aderire e sostenere l’iniziativa di TarantoRicercaFuturo per chiedere al Presidente della Regione Puglia Emiliano, al ministro della salute Lorenzin ed al Presidente del Consiglio Renzi di utilizzare una parte dei fondi stanziati per la ricerca per istituire a Taranto un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), ossia un centro d’eccellenza per la ricerca e la cura dei tumori, che affianchi e supporti le strutture esistenti per fronteggiare la gravissima emergenza sanitaria in atto.

Taranto deve cominciare a volare alto, riprendendosi la sua dignità.

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