«In 48 ore il Partito Democratico ionico fa tornare in auge un rinviato a giudizio, in realtà non è mai uscito dalla scena politica, tanto meno dalle scelte di direzione dello stabilimento siderurgico». E’ quanto afferma Francesco Brigati, Rsu della Fiom Cgil, facendo riferimento a Salvatore De Felice. «Il PD ha fatto una scelta politica chiara – aggiunge Brigati – decidendo di inserire, come capolista al comune di San Giorgio, un rinviato a giudizio coinvolto nel processo ambiente svenduto. Nel frattempo il 5 maggio, guarda caso, Ilva affida nuovamente l’area a caldo, allo stesso capolista del PD, con un ruolo di Senior Advisor. Due “nomine” importanti che spero siano scollegate tra loro rispetto a delle possibili interferenze politiche. Nonostante sia un garantista convinto, ritengo altresì immorale il ritorno in campo di chi ha contribuito, secondo l’accusa della magistratura tarantina, al disastro ambientale in terra ionica. I Commissari Straordinari facciano subito chiarezza su quanto accaduto e sopratutto si eviti di far tornare indietro le lancette dell’orologio alla gestione criminale dei Riva, che ha portato al sequestro preventivo dell’area a caldo del 26 luglio 2012».
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