Da Taranto a Statte: alla scoperta dei Dolmen dimenticati
COMUNE DI STATTE – PARCO ARCHEOLOGICO – AREA MEGALITICA – DOLMEN DI SAN GIOVANNI. Questo dice il cartello che si incontra un paio di chilometri dopo la masseria Accetta Grande, di lato ad una strada interna che da Massafra conduce a Taranto. L’erba alta e un cartello quasi illeggibile che dovrebbe fornire ai visitatori indicazioni sul parco archeologico mi fanno temere che la ricerca del Dolmen non sarà cosa facile per chi, come me, non conosce il posto. Ma sono deciso a non demordere e, dopo qualche tentativo in direzioni sbagliate, finalmente imbocco il sentiero giusto.
Quelli che una volta dovevano essere supporti per la segnaletica e che ora sono solo scheletri metallici mi fanno intuire di essere vicino alla meta. L’emozione cresce immaginando di trovare dietro ogni curva del sentiero quella struttura megalitica di cui ho visto solo foto e filmati. E finalmente eccolo, in una radura della pineta, il Dolmen di San Giovanni, imponente, grigio, fiero. Mi avvicino con rispetto, forse col timore inconscio di disturbare il sonno di quelle pietre innalzate circa 4000 anni fa dagli uomini che abitavano il territorio delle gravine.



Un viaggio nel tempo nella radura che ospita la struttura in pietra e mi viene naturale accarezzare quella lastra di copertura, immaginando che quella stessa pietra fu il punto di ritrovo per antiche cerimonie di uomini tanto lontani e diversi da noi. Torno verso il parcheggio e dall’altura che ospita il parco archeologico si osserva il panorama di Taranto, del mare, delle industrie. Il contrasto è evidente: due estremi, quello in cui mi trovo e l’orizzonte che la vista mi offre, distanti dieci chilometri in linea d’aria ma che idealmente racchiudono un grande pezzo di storia dell’umanità.

Un senso di piccolezza e fragilità doveva pervadere l’animo di quegli abitanti di 4000 anni fa. Un panorama del tutto cambiato da quello attuale, a parte il mare sullo sfondo, e soprattutto un senso di dominio sulla natura che oggi ci pervade e ci rende superbi e irrispettosi rispetto alla terra che ci ospita. Una visita che consiglio a tutti in questo posto magico e misterioso a ridosso della Gravina di Leucaspide. Un parco archeologico nel Comune di Statte purtroppo in abbandono e poco conosciuto che meriterebbe di essere valorizzato ed inserito in un percorso più ampio di conoscenza della Terra delle Gravine.
Giuseppe Aralla
