Fermiamo il TTIP: anche i medici Isde di Taranto alla marcia contro le logiche del profitto

Più di diecimila partecipanti alla manifestazione anti Ttip (leggi qui) di ieri pomeriggio a Roma. Una folla partita da piazza della Repubblica e giunta a piazza San Giovanni con un corteo pacifico e allegro che ha attraversato le vie della Capitale e formato da gente arrivata da ogni parte d’Italia. Il rosso predominava tra i partecipanti: bandiere di Rifondazione Comunista, CGIL, Unione Sindacale Italiana, sventolavano numerosissime. Una vera e propria mobilitazione della sinistra più radicale che identifica nel progetto Ttip il tentativo estremo del capitalismo mondiale di rendere i popoli schiavi del profitto e delle multinazionali.

In questo fiume rosso spiccava anche il bianco delle bandiere dei Cinque Stelle che, compatti in una parte del corteo, quasi a sottolineare la chiusura a qualunque alleanza, facevano sentire i loro slogan contro il governo Renzi e innalzavano un enorme striscione con la scritta “ELEZIONI SUBITO”. Abbastanza numerosi anche i gruppi di cattolici arrivati a Roma su iniziativa di diverse diocesi nazionali, segno evidente che Papa Francesco è riuscito a far crescere nelle parrocchie l’attenzione su temi di politiche economiche mondiali che portano sempre più verso lo sfruttamento delle persone a vantaggio del profitto.

Un’alleanza tra sinistra e cattolici che si consolida sempre più e che vede nel Papa la voce della denuncia delle ingiustizie verso i più deboli del mondo. Presenti anche i Verdi, tra le poche forze politiche, insieme a 5 Stelle e Rifondazione, a protestare contro il trattato transatlantico di cui, nelle segrete stanze del potere, Stati Uniti ed Europa discutono. Un pezzetto di Taranto sfilava nel corteo, rappresentato dai medici dell’ISDE con il loro striscione di denuncia contro ogni tentativo di privatizzazione della sanità.

Tanta solidarietà per i medici di Taranto da parte di altri partecipanti al corteo e tante interviste dei giornalisti presenti, segno che la città ionica, con le sue problematiche ambientali e con la grande mobilitazione che l’ha vista protagonista in questi anni, è diventata simbolo nazionale della denuncia del rischio ambientale. Manifestazione anti Ttip riuscita, quindi? Sicuramente sì in termini di numero di partecipanti, anche se siamo ben lontani dai 250.000 che hanno recentemente sfilato a Berlino, ma c’è da fare qualche considerazione meno ottimistica.

A sfilare a Roma vi erano solo cittadini appartenenti a movimenti, associazioni sindacali, partiti. Quasi tutti sotto il simbolo di una bandiera e cioè di una organizzazione che ha mobilitato i propri iscritti. Mancavano quasi del tutto i cittadini svincolati da sigle, le persone comuni che avessero sentito il bisogno di protestare autonomamente unendosi al corteo. La sensazione è che la gente comune sia molto lontana dal conoscere il problema Ttip, complice una informazione finora scarsa sul tema. Sarà compito delle forze attive, presenti ieri alla manifestazione, cercare di allargare la discussione su ciò che comporterebbe l’approvazione del trattato transatlantico , coinvolgendo i cittadini politicamente non “attivi” per rompere il muro dell’indifferenza su una problematica che ha un ordine di grandezza mondiale e che potrebbe stravolgere i nostri stili di vita e i nostri diritti.

Giuseppe Aralla

Giuseppe Aralla

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