Sviluppo rurale, Casili (M5S): “Grandi opportunità per i piccoli produttori”

 

“Sono partiti  gli investimenti del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 e le prime risorse stanziate sono importantissime perché destinate ad un’agricoltura in Puglia che rispetti le risorse ambientali, preservi la biodiversità, senza l’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti”, lo dichiara il consigliere regionale M5S Cristian Casili che evidenzia la necessità di spendere queste risorse seguendo non un criterio quantitativo ma qualitativo che possa avvantaggiare l’agricoltura di prossimità e i piccoli produttori che nel complesso detengono una sostanziosa fetta di mercato.

“Occorre innanzitutto informare al fine di rendere maggiormente accessibili a tutti queste risorse ed è necessario agevolare le domande dei piccoli produttori – dichiara Casili – soprattutto le micro imprese agricole, che nel complesso detengono comunque superfici importanti e che sono fortemente motivate. La vera agricoltura biologica è un’agricoltura di prossimità, si colga l’occasione con questa importante misura finanziaria di aumentare le superfici agricole biologiche pugliesi attraverso una reale riconversione che non sia solo appannaggio di grosse associazioni o di imprenditori che nella realtà non faranno mai questo tipo di agricoltura ma ne sfrutteranno solo l’immagine”.

Il primo bando, ricorda il pentastellato, è quello che riguarda l’Agricoltura Biologica sottomisure 11.1 e 11.2 ed è stato pubblicato in data 1 aprile 2016 con scadenza 16 maggio. Per questa campagna è prevista una dotazione finanziaria di 41 milioni di euro su un totale complessivo per i prossimi 5 anni di 208 milioni di euro.

“Parliamo di una dotazione finanziaria importante – commenta Casili – anche se in futuro andrebbe ulteriormente incrementata, data la necessità del territorio pugliese di puntare ad un’agricoltura naturale che produca cibi sani nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio preservando la biodiversità e contrastando i fenomeni di inquinamento delle nostre terre e acque di falda. Questa rivoluzione è possibile ma attenzione a commettere l’errore di spendere quantitativamente queste risorse finanziarie. Trasformare la Puglia in una terra del buon cibo è possibile – conclude – per farlo occorre puntare ad una visione sistemica e molto più ampia che metta insieme gli aspetti ambientali, paesaggistici e agricoli”.

 

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