Ilva, slitta di una settimana la presentazione delle offerte vincolanti

Slitta dal 23 al 30 maggio il termine per la presentazione delle offerte vincolanti e del piano industriale per l’acquisizione dell’Ilva e delle sue sette aziende controllate. Secondo quanto riferiscono fonti aziendali  all’Ansa lo slittamento di una settimana del termine sarebbe stato comunicato ieri ai potenziali investitori. Finita a metà aprile la fase di due diligence si è aperta ora la fase di approfondimento fra le società interessate a rilevare l’Ilva e/o le sue controllate. Delle 25 aziende ammesse alla due diligence, 12 sono interessate all’Ilva Spa e 13 alle sue controllate. Il prolungamento di una settimana del termine favorirebbe i contatti tra i potenziali investitori e i commissari per delineare una o più cordate in grado di garantire i requisiti richiesti dal bando del gennaio scorso: in particolare la continuità della produttività e il mantenimento dei livelli occupazionali.
 
LE POSSIBILI CORDATE

Secondo le voci raccolte dalla Reuters,  sono al momento due le possibili alleanze per L’Ilva, una che fa riferimento all’italiana Arvedi, dell’omonima famiglia, l’altra ai turchi di Erdemir. Una delle fonti ha detto che Arvedi è affiancata da Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, a cui fa capo Luxottica. Ma una fonte vicina a Delfin ha smentito l’interesse dei Del Vecchio per Ilva.

Due anni fa Arvedi, con l’appoggio della brasiliana Companhia Siderurgica Nacional (Csn) e di Cdp, si era candidata a acquisire la maggioranza di Ilva. Ma il peggioramento del quadro internazionale dell’acciaio e la recessione brasiliana sembrerebbe escludere che Csn, che pure ha avanzato una manifestazione d’interesse, resti in gara. Csn “manterrà chiare le priorità”, ha detto a Reuters una fonte brasiliana a conoscenza diretta della situazione, riferendosi alla necessità di conservare liquidità. Erdemir ha confermato nei giorni scorsi l’interesse per Ilva e ha detto a Reuters che sta valutando i dati acquisiti dopo la visita alla data room dell’azienda, ma non ha risposto alla domanda se abbia in corso contatti con Cdp o altri soggetti italiani.

Un possibile alleato italiano di Erdemir, dicono fonti di settore, potrebbe essere il gruppo Marcegaglia, uno dei più grandi trasformatori d’acciao. Una fonte vicina al gruppo italiano non si sbilancia e dice che “è ancora in corso una verifica per vedere se esistono i presupposti di un’offerta”. Due anni fa Marcegaglia era alleato di Arcelor-Mittal per Ilva, ma anche il gigante mondiale dell’acciao, come la brasiliana Csn, stavolta non sembra motivato ad intervenire, secondo alcune fonti di settore, date le difficoltà del settore. Un portavoce dell’azienda non ha voluto commentare.

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