Nel carcere di Taranto la semina della canapa industriale

 

Dalla collaborazione di Casa Circondariale di Taranto, Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (A.B.A.P.) e South Hemp Techno srl, nell’ambito del progetto di più ampio respiro di promozione e sviluppo di iniziative operative, finalizzate a fornire alla popolazione detenuta possibilità di reinserimento lavorativo, attraverso delle concrete opportunità attraverso il lavoro agricolo, sulla base del Protocollo d’Intesa stipulato tra la Direzione del carcere e Confagricoltura Taranto, nasce, per la prima volta in Italia, un progetto sperimentale completamente innovativo nell’agricoltura sociale: dalla semina della canapa industriale germoglierà una nuova prospettiva di futuro per la popolazione detenuta.

Venerdì 29 aprile si svolgerà all’interno dell’Istituto di pena tarantino la semina manuale della canapa industriale nel campo adiacente al settore femminile con la finalità di utilizzare il raccolto per progetti produttivi che impegneranno le stesse detenute. Già il 23 aprile nella fascia di sicurezza extramurale della Casa Circondariale di Taranto è stata eseguita la prima semina meccanica su una superficie di 3000mq per aumentare la resa finale del raccolto. Questo è solo il primo passo concreto in vista di un più ampio ed articolato intervento che ha l’obiettivo di introdurre la coltivazione nel centro penale jonico dando vita a diversi cicli produttivi: tessuto, carta, alimenti e bioedilizia.

La versatilità nelle applicazioni della canapa è già nota ed apprezzata in questi settori e rappresenta una chiave di svolta nella direzione della sostenibilità e dell’inserimento lavorativo successivo alla fine pena. L’A.B.A.P. da vent’anni promuove la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale, civica ed umana, promuovendo stili di vita e produttivi il più possibile confacenti ad un modello ambientale non impattante ed inclusivo. Dallo scorso anno aderisce al Forum Regionale dell’Agricoltura Sociale.

South Hemp Tecno srl nasce nel 2013, per dare modo alla canapa di diventare una realtà possibile per l’economia agricola del sud Italia, dalla consapevolezza della necessità di realizzare un impianto di prima trasformazione. La Direzione della Casa Circondariale, sempre lungimirante rispetto alla ricerca di percorsi concreti di recupero ed possibilmente alternativi alla detenzione, si è impegnata a cedere in comodato d’uso gratuito i terreni individuati nell’ambito dell’Istituto penitenziario, mettendo a disposizione la manodopera costituita da detenuti.

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