Rifiuti radioattivi, Commissione parlamentare apprezza i passi compiuti per ex Cemerad di Statte

«La Commissione esprime la propria preoccupazione per il prolungarsi dei tempi di attesa per la pubblicazione della proposta di Carta delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale». Lo si legge nelle conclusioni della Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse, elaborata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti, trasmessa dal presidente Alessandro Bratti, ai presidenti di Senato e Camera lo scorso primo ottobre.

Per delineare il quadro attuale, la relazione in discussione oggi in aula al Senato, si riallaccia alle conclusioni della commissione insediata nella precedente legislatura, che aveva già messo a fuoco alcune «criticità» e tra queste era segnalata con preoccupazione la «perdurante mancanza di un deposito nazionale ove collocare i rifiuti, oggi distribuiti in numerosi siti sparsi sul territorio nazionale, in massima parte ancora quelli ove sono stati prodotti». L’attività della commissione, riattivata nella legislatura in corso, ha provveduto quindi a fare un «aggiornamento» delle criticità rilevate, precisando tuttavia che l’attività avviata dall’organo parlamentare nell’ottobre del 2014, «è tuttora in corso e deve essere ancora ampiamente sviluppato» su una serie di tematiche inerenti il materiale nucleare».

«Non può non essere motivo di un qualche rammarico il ritardo con il quale l’Italia ottempererà all’obbligo di trasmettere alla Commissione europea il Piano nazionale previsto dalla direttiva 2011/70/Euratom sulla gestione responsabile e sicura dei rifiuti radioattivi», che doveva essere approvato entro il 31 dicembre 2014. «Si auspica – conclude la relazione della commissione Rifiuti – che i tempi siano ora tali da evitare, se possibile, l’apertura di un procedimento formale d’infrazione». La Commissione esprime infine «il proprio compiacimento nel vedere che i primi, importanti passi per dare soluzione all’annosa questione del deposito di rifiuti radioattivi ex Cemerad di Statte (Taranto) sono stati compiuti, ed auspica che ad essi seguano gli altri, decisivi». (AdnKronos)

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