“Siamo riusciti a stoppare l’ok della Commissione europea al rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato. Una grande vittoria per chi, come il Movimento 5 Stelle, sta dando battaglia al Parlamento europeo contro una sostanza che, secondo l’Oms, è cancerogena. E’ l’erbicida più diffuso al mondo ed è rischioso sia per la salute umana, sia per l’ambiente”. Lo ha detto l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, dopo l’annuncio del rinvio del voto sul rinnovo dell’autorizzazione Ue al commercio del glifosato da parte del comitato permanente di esperti della Commissione Ue. Senza rinvio, l’Ue avrebbe rinnovato per altri 15 anni l’autorizzazione all’uso della sostanza e dei suoi composti (ritenuti tra i responsabili del disseccamento degli ulivi in Puglia). L’eurodeputata tarantina, insieme ad altri colleghi, aveva firmato nei giorni scorsi una lettera all’Esecutivo Ue per chiedere di dare più tempo da un lato alla ricerca e dall’altro all’opinione pubblica per prendere coscienza del problema.
“A oggi – continua D’Amato – ci sono due versioni sui rischi connessi al glifosato, quella dell’agenzia Ue Efsa e quella dell’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Oms. Per l’Efsa, che ha valutato solo il glifosato come principio attivo, non ci sarebbero rischi. Peccato che gli studi fatti in tal senso non siano stati ancora resi noti. Per l’Oms, invece, che ha analizzato non solo il principio attivo ma anche le altre sostanze in commercio che contengono il glifosato (i cosiddetti coformulanti), il rischio c’è ed è grave”.
“E’ chiaro – prosegue l’eurodeputata M5S – che in una situazione di incertezza del genere, la Commissione europea debba utilizzare il principio di precauzione. Ci vogliono più indagini sulle differenze di vista tra Ue e Oms, in particolare l’Efsa deve indagare anche gli effetti dei coformulanti”.
“Inoltre – spiega – i rischi per la salute associati all’uso del glifosato, inclusi i legami con le malattie tumorali, verranno investigati anche dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa). Ma la pubblicazione del rapporto dell’Echa non è prevista prima del 2017. Per questo, chiediamo che la decisione del rinnovo all’autorizzazione sia presa solo dopo l’uscita di tale rapporto”.
” Gli agricoltori biologici hanno dimostrato che il glifosato non è necessario per un’ agricoltura produttiva – conclude D’Amato – Le alternative a sostanze come questa ci sono. Alternative che non danneggiano né l’uomo, né l’ambiente. Per questo, continueremo a batterci in Europa per un’agricoltura sana, sostenibile e di qualità”.
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