Sul podio anche Gaetano Minervini del ristorante “L’affresco” di Isernia con i “Cannoli alle cozze tarantine su vellutata di ceci con lamelle di tartufo molisano” , e Angelo Dellicarpini dell’hotel “Dora” di Pozzilli (Isernia) con lo “Sformatino di verza con ripieno di cous cous su vellutata di zucca” . In gara, alla Tenuta Montefusco di San Giorgio Jonico, altri quattro cuochi provenienti da tutta Italia che si sono misurati con il prodotto tipico della cucina tarantina al fine di valorizzarne il sapore e l’originalità.
La cozza tarantina ha riconquistato la scena dimostrando di potersi adattare anche agli abbinamenti più estrosi senza perdere le sue peculiarità. E’ un bel segnale di vitalità per un prodotto che ha vissuto anni difficili a causa dell’inquinamento che ha costretto i mitilicoltori ad emigrare dal primo seno del mar Piccolo nel secondo seno e in mar Grande. Ma la cozza non può essere associata solo ai veleni industriali. Quella che arriva sulle tavole dei consumatori è sottoposta a rigidi controlli che ne garantiscono la salubrità. Motivo per cui, oggi più che mai, deve rappresentare il simbolo della riscossa tarantina a livello nazionale.
Diversi gli imprenditori del territorio che hanno manifestato interesse nei confronti dell’evento del “Renoir”. Tra questi hanno partecipato in qualità di giurati Domenico Castria, della Castria Vini S.r.l., Vincenzo Scialpi, titolare del marchio Daddy & Son, Gianfranco Paciolla, titolare della Tenuta Montefusco di San Giorgio Jonico (TA) nonché gli amministratori dell’ittica CESARINO S.r.l. La serata è stata condotta da Angelo Caputo, di Studio 100 TV. Dopo la tappa di ieri, sono previsti altri appuntamenti in riva allo Jonio e in altre città italiane. Il programma si annuncia ricco fino al mese di maggio. E il 12 marzo, il Festival si trasferisce nella provincia di Isernia dov’è prevista la partecipazione di 250 ospiti.
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