Il giudice monocratico del Tribunale di Taranto Fulvia Misserini ha condannato a otto mesi di reclusione ciascuno (pena sospesa) due imputati accusati di omicidio colposo in relazione all’incidente sul lavoro avvenuto il primo luglio 2008 in cui morì Antonio Alagni, 45enne operaio di Mottola, dipendente dell’azienda appaltatrice P&P di Casoria (Napoli). Si tratta di Salvatore Sito (all’epoca capo cantiere) e Luigi Esposito (gruista), mentre è stata assolta per non aver commesso il fatto Clotilde De Matteo, legale rappresentante della società. L’incidente avvenne in un cantiere nei pressi dell’Acciaieria 1. Alagni fu colpito alla testa da un gancio che si sganciò dopo la recisione delle funi che lo legavano a una gru da 15 tonnellate di proprietà della stessa impresa. Il giudice ha disposto un risarcimento (da liquidarsi in separata sede) e una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro nei confronti dei fratelli dell’operaio deceduto. (Ansa)
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