Siamo basiti. Abbiamo appena appreso i nomi dei consiglieri regionali che hanno presentato l’emendamento con il quale si chiedeva la proroga del comma 2 dell’articolo 1 quinquies della L.R. n. 23/2015 “Disciplina delle emissioni odorigene delle aziende. Emissioni derivanti da sansifici. Emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale”. Si tratta di Filippo Caracciolo della BAT e di Michele Mazzarano della provincia di Taranto. A questo punto la prossima volta che la città capoluogo o i Comuni tarantini saranno soffocati dalla “puzza”, la popolazione saprà con chi prendersela.
E’ evidente che Mazzarano non ha minimamente a cuore il benessere di chi vive in questa provincia, ma neanche di chi ci lavora mentre considera prioritario tutelare gli interessi delle grandi industrie. Come si può rilanciare il turismo, tanto sbandierato nella campagna per le regionali dal PD, in queste condizioni? I turisti possono scegliere le formule più costose di ospitalità, ma vedranno comunque i fumi e i vapori dell’Ilva e correranno il rischio di sentire gli odori di matrice industriale oppure quelli delle discariche e dei depuratori.
Peraltro il dirigente del competente Servizio aveva correttamente segnalato che il controllo e il monitoraggio delle emissioni odorigene sono previste dall’Aia. Insomma la legalità e la tutela della qualità della vita avrebbero dovuto imporre scelte diverse ai consiglieri regionali di maggioranza, soprattutto per quelli di Taranto che ben conoscono la frequenza con la quale si verificano le folate di odori nauseabondi e le reazioni che suscitano nella cittadinanza. A sapere di questo emendamento in tempo utile, avremmo protestato davanti al Consiglio regionale e chiesto con forza l’intervento del Presidente della Regione, Michele Emiliano e di tutti i consiglieri, a tutela di questa provincia sfortunata.
Annalisa Montanaro – Vincenzo Fornaro (Co-portavoci della Federazione provinciale dei Verdi di Taranto)
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