Patente: le linee guida del ministero per controllare chi soffre di apnea notturna

Apnee notturne: il Ministero scrive le linee guida sui controlli da applicare per il rilascio ed il rinnovo della patente. Ne avevamo parlato già lo scorso 17 gennaio ed ora l’agenzia Ansa anticipa il contenuto del decreto firmato dal ministro della Salute sulle procedure per individuare casi di sindrome di apnee ostruttive nel sonno. Secondo quanto riferisce l’Ansa, il controllo delle apnee notturne avverrà in tre fasi nei confronti dei soggetti che già soffrono della sindrome di apnee ostruttive nel sonno, oppure che sono sospettati di averla.

La prima consiste in un colloquio, dove il medico individuerà le prime condizioni di rischio, ossia russamento, obesità, ipertensione arteriosa farmaco-resistente, diabete, cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatie. Il risultato del colloquio determinerà se attuare la seconda fase, ossia un questionario sulla sonnolenza diurna, da cui emergeranno tre profili di rischio per la guida di autoveicoli: basso, medio ed elevato.

Un apposito test valuterà quanto la sindrome riduce il livello di vigilanza, tramite una prova dei tempi di reazione di dieci minuti. In questo caso, il candidato dovrà premere un pulsante in risposta a una sequenza rapida di stimoli luminosi. Un ulteriore verifica potrà avvenire tramite il questionario sulla sonnolenza di Epworth. Che cosa succederà se viene diagnosticata la sindrome di apnee ostruttive nel sonno durante il rilascio o il rinnovo della patente?

Il decreto prevede due casi. Se il soggetto ha un livello di rischio di sonnolenza diurna medio-basso, il rilascio o rinnovo della patente è limitato a tre anni per il Gruppo 1 (categorie A, B e BE) e a un anno per quelle del Gruppo 2 (categorie C, CE, D e DE). Se il rischio è ritenuto elevato, il soggetto dovrà fornire un’attestazione specialistica di avere svolto con successo una terapia, prima di ottenere il rilascio o il rinnovo della patente, alle stesse condizioni della situazione precedente (tre anni per Gruppo 1 e un anno per Gruppo 2). Per entrare in vigore, il decreto del ministero della Salute dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Al rinnovo non bisogna consegnare la vecchia patente. Lo ha confermato il Ministero con una circolare del 27 novembre scorso in cui ha precisato che gli Uffici della Motorizzazione non devono richiedere la consegna del vecchio documento in nessun caso. Tutte le patenti rinnovate sono registrate elettronicamente nell’archivio centrale per cui il rischio di falsificazione è praticamente impossibile. Possono tirare un sollievo, quindi, tutti quei conducenti che ogni volta che hanno tra le mani il foglietto di carta rosa sgualcito, sorridono nel rivedere la foto in bianco e nera sbiadita, ricordo indelebile della gioventù trascorsa.

Questi reperti archeologici che man mano vengono sostituiti, in fase di rinnovo, dalla patente in formato card, possono rimanere in circolazione perché gli organi di controllo possono verificarne la regolarità in tempo reale e riescono a comprendere subito se il documento è stato revocato oppure se è in corso di validità.

La Carta di qualificazione del conducente, denominata CQC, è un documento abilitativo che si aggiunge alla patente di guida. E’ necessaria per tutti i conducenti che effettuano professionalmente l’autotrasporto di persone e di cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C, CE, D e DE. Ha una validità di cinque anni e al termine di questi va rinnovata, seguendo un corso con frequenza obbligatoria che non prevede al momento un esame.

L’autista che non lo fa è soggetto al ritiro del documento, al fermo amministrativo del veicolo per tre mesi e al pagamento di una sanzione da 155 euro a 624 euro. Quando una violazione che prevede perdita di punteggio è commessa alla guida di un veicolo che richiede, oltre alla patente, anche la carta di qualificazione o il CAP (tipo KB), la decurtazione di punti si applica su questi documenti, anziché sulla patente di guida del conducente.

Se al termine della validità, la domanda di rinnovo viene presentata quando sono trascorsi due anni dalla scadenza della CQC allora bisogna per forza sostenere un esame di revisione (uno per la parte generale e uno riguardante la parte speciale). A tal proposito è utile ricordare che nel corso del 2016 (per la precisione il 9 settembre) termineranno di essere valide tutte quelle CQC che erano state rilasciate semplicemente d’ufficio a coloro che, alla data del 9 settembre 2009, erano già in possesso di una patente C.

A cura di Fabiana Di Cuia, laureata con lode in Scienze della Comunicazione  – Giornalista – Insegnante di Scuola Guida, abilitata dal 2003.

 Autoscuola 2000 Di Cuia, via Calamandrei, 12 (Taranto)

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