TARANTO – L’impianto di depurazione delle acque reflue civili di Martina Franca, gestito dall’Acquedotto pugliese, e lo scarico attualmente asservito all’impianto, in località ‘Pastore’, in un terreno di proprietà privata, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, con provvisoria facoltà d’uso, dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Lecce. Quattro le persone indagate. Lo scarico è formato da un inghiottitoio naturale che recapita gli effluenti inquinanti del ciclo di depurazione nel sottosuolo, “intaccando – è detto in una nota – la salubrità delle acque sotterranee per effetto dell’estrema vulnerabilità della falda profonda in territorio carsico quale è quello della Valle d’Itria”. Le analisi chimico-fisiche su campioni di acque prelevate dai pozzi posti in un raggio di un chilometro dallo scarico sequestrato oggi “hanno evidenziato – precisa il Noe – superamenti dei limiti tabellari per parametri quali il cloro, l’azoto totale il fosforo, i solidi sospesi e i tensioattivi anionici e totali”. (Ansa)
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