La decisione del gup Anna de Simone arriva dopo una lunga camera di consiglio. Sulla nuova udienza preliminare del processo per il disastro ambientale provocato dall’Ilva di Taranto, pende da subito la richiesta di nullità avanzata dall’avvocato di Nicola Riva per una presunta violazione del diritto di difesa. Non solo. Altre eccezioni sono state sollevate dai difensori di alcuni imputati e riguardavano la validità degli atti di costituzione di parte civile depositati davanti alla Corte d’Assise di Taranto, in occasione del primo dibattimento presieduto dal giudice Michele Petrangelo, e di quelle presentate al giudice della prima udienza preliminare, la dottoressa Vilma Gilli. I legali hanno quindi chiesto che l’udienza preliminare riprendesse dalla primissima fase e non dalla requisitoria dei pubblici ministeri.
«Una udienza preliminare assolutamente atipica» l’ha definita il gup Anna de Simone. Lo scorso 9 dicembre infatti la Corte d’Assise di Taranto aveva annullato, per un errore nella compilazione di un verbale, il decreto che disponeva il rinvio a giudizio per 47 imputati, 44 persone fisiche e tre società: Ilva s.p.a, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Il processo subì una inattesa battuta d’arresto, tecnicamente una «regressione» all’udienza preliminare ripresa questa mattina. Raccolte tutte le eccezioni, il gup Anna de Simone si è ritirata in camera di consiglio: dopo quasi due ore d’attesa si è pronunciata giudicandole «inammissibili». A quel punto la procura ha di nuovo avanzato la richiesta di rinvio a giudizio.
Un sospiro di sollievo per chi, come Vincenzo Fornaro, ha perso tutto a causa dell’inquinamento, della diossina che viene fuori dai camini del siderurgico: «Il giudice ha fatto chiarezza, è una buona notizia dopo quell’incidente di percorso in Corte d’Assise. Credo che il rinvio a giudizio sia abbastanza scontato per le chiare responsabilità che sono emerse nel corso delle indagini. In tempi brevi, forse entro la prima settimana di marzo, ci dovrebbe essere il nuovo dispositivo che mi auguro veda rinviate nuovamente a giudizio tutte le persone coinvolte». Ora toccherà ai difensori e alle loro arringhe. Il calendario stabilito è molto fitto: 10, 12, 15, 16, 17, 23 e 25 febbraio prossimi (con la possibilità di comprendere anche il 26 e 29).
Nelle stesse ore il gruppo Riva ha presentato ricorso al Tar del Lazio per ottenere l’annullamento del decreto ministeriale che permette la cessione dei complessi aziendali di Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria. Secondo i legali, i commissari straordinari non avrebbero il “potere di vendere o affittare complessi aziendali dell’Ilva S.p.a.”. Il governo è avvisato.
Nicola Sammali
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