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Legambiente denuncia: “Altre potature selvagge”

TARANTO – Abbiamo assistito increduli in questi giorni agli ennesimi interventi di capitozzatura sui pioppi di corso Italia. Si tratta di una specie arborea molto delicata che non tollera potature e che al massimo può essere oggetto di interventi di potatura leggerissimi. Questo perché tali alberi  sono dotati di rami dal legno molto tenero che non consente una facile cicatrizzazione delle ferite da taglio favorendo così l’ingresso di germi patogeni che faranno prima ammalare e, poi, morire le piante. Infatti, già nel 2005 drastici interventi su Corso Italia, analoghi a quelli messi in atto venerdi e sabato scorso, portarono alla morte di una trentina di piante che abbellivano quella strada.

Anche quest’anno, e non per la prima volta, chiediamo all’Amministrazione Comunale la ragione di questi interventi e soprattutto perché ci si continui ad avvalere di operai non competenti e soprattutto non diretti da un professionista dottore Agronomo o Forestale. Non si dà certamente alla cittadinanza un buon esempio di gestione del verde pubblico che come tale è patrimonio del Comune di Taranto e per la cui “cura” vengono spese risorse pubbliche.

Nell’ultimo ennesimo episodio che denunciamo, non si tratta solo di aver trasgredito in toto al regolamento del verde (che vieta le capitozzature e l’eliminazione  di più del 30% della chioma), quanto di assoluta mancanza di conoscenza da parte degli operatori, delle elementari norme delle pratiche forestali: la tipologia dell’albero, l’opportunità della sua potatura, la capacità di riconoscere i rami malati da quelli da conservare, il diametro dei tagli e, soprattutto, la capacità di comprendere che, nel caso specifico, quegli alberi portavano già su di sé i segni di passate  incaute potature. Per cui, se proprio si doveva mettere mano sulle piante, lo si doveva fare per cercare di risanare la loro chioma recuperando quei danni (ammesso che si sia ancora in tempo) e non certamente per eliminarla.

Gli operatori del verde invece hanno riempito i loro camioncini di quintali di rami il cui diametro (come si vede dalla foto) è ben superiore a quello che un esperto in materia avrebbe mai consentito e non lasciando neanche un minimo di chioma. A questo proposito chiediamo ancora all’Amministrazione che fine abbia fatto tutto quel materiale di scarto che potrebbe alimentare tutti i camini di Taranto e Provincia e soprattutto che siano disposti dei controlli sul suo smaltimento.

Non si capisce inoltre perché procedere ad interventi di manutenzione non urgenti, né particolarmente necessari. Sembra che con questi interventi si voglia dimostrare ai cittadini che si sta provvedendo a mantenere ordinata e pulita la città tuttavia, fortunatamente, le cose stanno cambiando e sono  proprio molti cittadini ad allarmarsi quando si accorgono di potature così drastiche ed inutili avvertendoci in tempo reale mediante l’invio di materiale fotografico.

Alla luce di questi ultimi inaccettabili interventi, ribadiamo con forza che è necessario istituire al più presto nell’ambito del Comune di Taranto un Ufficio  del Verde composto da dottori Agronomi e/o Forestali ( gli Uffici dell’Urbanistica non sono provvisti di architetti, ingegneri e geometri?) se non vogliamo rischiare di perdere il già scarso patrimonio verde di cui  dispone il territorio e la cui cura è biglietto da visita di ogni città.

LEGAMBIENTE TARANTO

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