«Le due petizioni – si legge – esprimono preoccupazione per il grave problema d’inquinamento provocato dallo stabilimento dell’Ilva di Taranto e, in particolare, per l’impatto delle polveri tossiche provenienti dai 70 ettari di parchi minerari, causa di un vero e proprio disastro ambientale.
All’Ilva di Taranto sta crollando tutto. Gli impianti sono ormai al collasso e i lavoratori temono per la loro incolumità. Ecco le ultime notizie arrivate dagli stabilimenti: una nuova perdita di soda da una tubazione, le peripezie di alcuni lavoratori che, per poter accedere a un serbatoio di catrame, devono attraversare il tetto di un altro serbatoio rischiando di cadere, pedane in legno a rischio incendio e la mancanza di coibentazione su una tubazione contenente catrame. Gli operai lamentano, inoltre, condizioni igieniche assurde.
Il Movimento 5 Stelle, tramite la portavoce Rosa D’Amato, ha presentato una segnalazione ad ASL, ARPA, ISPRA, Comune di Taranto e Regione Puglia in cui sono state elencati tutti i deficit strutturali degli stabilimenti. Se queste Istituzioni dovessero latitare, il Movimento 5 Stelle continuerà questa battaglia in difesa dei diritti del lavoratori presentando un esposto alla magistratura.
Il Movimento 5 Stelle chiede che le direttive europee che tutelano la salute dei lavoratori e dei cittadini vengano applicate. Le informazioni messe a disposizione della Commissione Europea hanno evidenziato che l’impianto opera in violazione di diverse condizioni di autorizzazione tese a evitare o ridurre l’inquinamento derivante dai processi di produzione. Le misurazioni hanno mostrato un grave inquinamento non solo dell’aria, ma anche dell’acqua e del suolo. Il più colpito dalla contaminazione è il rione Tamburi nel comune di Taranto.
Il Movimento 5 stelle ha richiesto e ottenuto la calendarizzazione urgente delle due petizioni visto che l’azienda continua a produrre senza ottemperare all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). La stessa Azienda sanitaria locale della città di Taranto ha addirittura raccomandato di non uscire di casa durante il giorno e di ridurre qualsiasi attività sportiva all’aperto al fine di minimizzare l’esposizione a polveri sottili della popolazione della città.
Questa situazione si verifica pressoché ciclicamente in occasione dei cosiddetti «wind days» con vento proveniente da nord-ovest (area industriale). Questa soluzione proposta è ridicola e niente affatto risolutiva del problema perché non è in grado di salvaguardare la salute dei cittadini che sono esposti a inquinanti cancerogeni e teratogeni a dosi costanti tutto l’anno. Il Movimento 5 Stelle lotta in difesa di cittadini e lavoratori. Il Governo, con l’ennesimo regalo di 800 milioni di aiuti di Stato, protegge solo gli interessi degli imprenditori amici che vogliono comprarsi l’Ilva».
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