L’ingegneria dei tessuti rappresenta la nuova frontiera della biomedicina, in alternativa al trapianto, con l’obiettivo la riparazione o la sostituzione di tessuti e organi come muscoli, ossa e cartilagini, danneggiati da malattie, traumi o anche dall’invecchiamento, restituendone l’integrità e la funzionalità. È quanto ci svela il Progetto MERIT sulle nuove frontiere della riabilitazione, che propone modelli e tecniche innovativi per la rigenerazione e la riparazione dei tessuti in patologie che causano una forte perdita muscolare. Una vera e propria “fabbrica dei tessuti” che ha raggiunto risultati scientifici di rilievo, come la riproduzione in vitro di parte di tessuti muscolo-scheletrici. La ricerca, di cui l’ENEA è responsabile scientifico, è stata collocata nella classifica dei “top 10 developments” degli ultimi 30 anni di “STEM CELLS”, un’autorevole rivista del settore di livello internazionale, sia per studi di ricerca di base e applicata che per gli aspetti clinico-applicativi.
Oltre all’ENEA, il Progetto MERIT (Modelli innovativi di riparazione e rigenerazione di tessuti in traumi ortopedici) ha potuto contare su una partnership di livello internazionale, che annovera la Fondazione San Raffaele, che scommette da anni sull’ingegneria dei tessuti, il CNR, a cui si deve il coordinamento del progetto, l’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università di Pittsburgh, Sorbonne Université Marie & Pierre Curie, l’Università di Lipsia e l’Indian Institute of Technology.Questo contesto multidisciplinare di altissimo livello, che gli addetti ai lavori chiamano “complex network”, ha favorito la più ampia collaborazione fra esperti di discipline diverse e tecnologie di frontiera, un valore aggiunto che ha permesso a MERIT di essere pubblicato su riviste internazionali dall’elevato impact factor – l’indice che permette di valutare la portata di una ricerca scientifica – e più di recente anche sul sito dell’International Society for the Advancement of Cytometry.
“Grazie a tecnologie sempre più innovative e ai progressi della ricerca nel campo dei biomateriali e in altre scienze correlate, questo settore apre la strada a nuove possibilità di cura e si candida a rivoluzionare la medicina – afferma la ricercatrice Laura Teodori, responsabile scientifica del progetto per l’ENEA- Inoltre, riproducendo in laboratorio il sistema in vivo, potrebbe fornire un contributo fondamentale anche alla scoperta di nuovi farmaci”.
I progressi compiuti nella ricerca sull’ingegneria tissutale hanno già portato alla creazione di un nuovo settore commerciale delle biotecnologie in Europa: secondo stime dell’Unione europea nei prossimi 15 anni l’ingegneria dei tessuti e la medicina rigenerativa in generale muoveranno un giro d’affari di circa 300 miliardi di euro. Negli Stati Uniti, l’Agenzia governativa per la ricerca biomedica (National Institute of Health) ha previsto che nel giro di 15 anni il business «from Stem Cells to the Market Place» quadruplicherà ed è destinato a crescere in modo esponenziale, in particolare nei settori della neurologia, ortopedia, rigenerazione degli organi, chirurgia cardiovascolare e urologica e nella gestione delle lesioni cutanee.
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