‘Ciascuna soprintendenza scrive il ministero – costituirà un riferimento univoco per la valutazione di qualunque aspetto di ogni singolo progetto, dalla tutela di beni archeologici per arrivare all’impatto paesaggistico, passando per gli aspetti di carattere artistico e architettonico: a un’unica domanda corrisponderanno un unico parere e un’unica risposta. Al centro ci sarà una sola Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, che garantirà il coordinamento delle soprintendenze su tutto il territorio nazionale’.
Bene. Noi crediamo che questo ruolo debba svolgerlo Taranto perché lo dicono la storia della Città e la sua realtà museale. Non si può parlare di rilancio di Taranto chiudendo le sue fonti culturali fondamentali. Questa schizofrenia condanna la città a quella monocoltura industriale che l’ha impigrita e avvelenata per decenni. Si ascolti la voce delle associazioni, si ascolti il grido di dolore del mondo culturale. Franceschini abbia un sussulto di coerenza. E riveda le sue scelte. Non si tratta di campanilismo, si tratta di buon senso e rispetto per un territorio che va risarcito e non depredato.
ROSA D’AMATO – PORTAVOCE M5S AL PARLAMENTO EUROPEO
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