Ci troviamo ad affrontare lo stesso episodio dello scorso maggio? Ci pare un film già visto, in cui pensiamo che minimizzare non sia conciliabile con un rapporto corretto e onesto tra la Marina e la città che ne ospita la più grande e importante base navale. Soprattutto se si dovesse nuovamente riscontrare che ciò che si racconta non risponde alla realtà dei fatti.
I tarantini hanno il diritto di conoscere cosa accade sul proprio territorio, soprattutto se è in gioco la salubrità dell’aria, della terra e del mare. Senza semplificazioni o silenzi. Vale per la grande industria come per la Marina Militare. Assurdo è leggere, ancora oggi, associazioni che dovrebbero promuovere il territorio disposte a difendere un soggetto che si è palesato per l’ennesima volta indifendibile, anteponendo altri obiettivi (?) anziché schierarsi a difesa della propria terra.
E’ evidente che tra un Campo Boe Eni posizionato al centro della rada e in prossimità dei pali dei mitili in Mar Grande, un pontile petroli in zona Chiapparo ad utilizzo della Marina Militare e la realizzazione del Progetto Tempa Rossa che comporterà un consistente incremento del traffico di petroliere ogni anno, aumenterebbero le probabilità di incidenti con gravi conseguenze sulle risorse ittiche marine e sul nostro mare. Questo è statisticamente dimostrato, come riportato nella relazione ISPRA (ISPRA 2011 – “Sversamenti di prodotti petroliferi: sicurezza e controllo del trasporto marittimo”).
Il Porto di Taranto potrebbe essere così destinato a battere il record italiano per incidenti con sversamento di derivati petroliferi in mare, il cui rischio è già attualmente molto elevato e da noi ritenuto in questo momento inaccettabile. Auspichiamo che Istituzioni , organi di controllo preposti e autorità cittadine, intervengano e verifichino l’ennesimo sversamento e cosa stia avvenendo in queste ore nella base navale, che ne diano pronta comunicazione alla cittadinanza, perché quel mare, in cui quelle navi sono ospiti, appartiene ai tarantini e nessuno deve sentirsi esente da colpe. Noi non accetteremo neanche lo 0,001% in più di inquinamento, in particolare da parte di coloro che hanno da oltre un secolo occupato la nostra città, distrutto il Mar Piccolo e innalzato il muro della vergogna!
A.P.S. Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
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