L’accordo di cooperazione presentato questa mattina in Prefettura si pone come obiettivo il ripristino delle regole a sostegno del rilancio economico del turismo e della pesca. Rilancio del sistema economico che non può prescindere «dalla bonifica dell’ambiente» e di tutte quelle «condotte che provocano danni allo sviluppo» ha spiegato il Generale di Divisione Giuseppe Vicanolo, Comandante Regionale della Guardia di Finanza.
Con l’impiego del «sensore all’infrarosso» e di «altre dotazioni» sarà possibile «rilevare quelle differenze di temperatura» che sono sintomo di scarichi e sversamenti illeciti. Al momento ne sono stati individuati 131, oltre tutti i rifiuti già catalogati dalla Marina militare che inquinano il Mar Piccolo. A proposito di questi rifiuti, la rimozione dovrebbe partire a febbraio – come ha anticipato il commissario Corbelli – e concludersi forse a giugno. Tutto il materiale verrà di nuovo catalogato una volta portato in superficie e avviato al corretto smaltimento. Operazioni che si integreranno tra loro e che serviranno a salvaguardare l’ecosistema ricchissimo del territorio ionico.
L’ultimo punto dell’accordo – ha riferito Vicanolo – prevede lo «scambio di informazioni e di analisi di contesto che arricchiranno il controllo del territorio». «Come organi di polizia diamo un’importanza fondamentale alle notizie, perché un organo di polizia lavora quando sa le cose, quando sa dove andare». Vicanolo ha suggerito una «chiave di lettura allargata: questa è un’attività straordinaria per noi, che integra ciò che ogni giorno portiamo avanti. Con il sostegno finanziario del Commissario straordinario, aggiungiamo un impegno sistematico di mezzi, persone e tecnologie all’avanguardia per il recupero delle potenzialità di sviluppo di Taranto e provincia. La sfida, però, impegna anche i cittadini attraverso le loro segnalazioni».
Nicola Sammali
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