«Non è vero quando si dice che l’Ilva sta crollando ora – ha aggiunto Carrubba – l’Ilva stava per crollare nel 2012 e il Governo ha voluto provare a dargli una nuova vita». In merito all’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) – come prevedibile – Carrubba ha difeso un dato: il rispetto dell’80% delle prescrizioni ottenuto nell’estate del 2015, ma ha dovuto ammettere che in quel 20% restante figura l’opera più importante, dal forte valore simbolico: la copertura dei parchi minerali. E su questo fronte si va decisamente a rilento.
Opere rilevanti, quindi, ancora da realizzare mentre l’orizzonte temporale si allarga sempre di più se si considera l’ennesima proroga di sei mesi concessa all’azienda. L’ultimo termine previsto dal decreto approvato nei giorni scorsi alla Camera (ora all’esame del Senato) è il 30 giugno 2017. Ma quando si parla di Ilva – com’è noto – altre proroghe sono sempre in agguato. Le parole della dott.ssa Gentilini hanno riportato la questione sull’argomento che più ci sta a cuore: il rischio sanitario per la cittadinanza ionica che continuerà a persistere anche in caso di completa attuazione dell’Aia.
Alessandra Congedo
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