Ad esempio, quale bambina o adolescente non ha mai sentito almeno una volta nella sua giovane vita frasi di questo genere: “Il denaro non crea la felicità”; “il denaro è sporco”, “il denaro non cresce sugli alberi”, “per fare denaro devi essere corrotto”, “il denaro va solo a chi già lo ha”, “non sta bene che una donna guadagni troppo denaro”, “è opportuno che una donna, soprattutto se sposata, guadagni solo il giusto per sé e mai più di un uomo”?. E potremmo continuare all’infinito con frasi scontate e comuni. Ciascuna di voi potrà poi per proprio conto prendere carta e penna e annotare tutto ciò che ricorda di aver ascoltato riguardo non solo all’argomento denaro in generale ma nello specifico al denaro delle donne.
E allora, viene naturale porsi una domanda: crediamo davvero che possa essere facile, una volta cresciute, una volta entrate nel mondo del lavoro o di una professione individuale, riuscire a farsi strada e a promuoversi come si dovrebbe e potrebbe, e a produrre denaro sufficiente per condurre una vita agiata? Credo che possiamo tranquillamente affermare che le donne sono bravissime a gestire il denaro ma molto meno a produrne. Tutte le statistiche concordano ormai sul fatto che la ricchezza, quella vera, in tutto il mondo, è in mano agli uomini. Le donne che posseggono una fortuna sono solo una minimissima parte. E tra queste, per lo più ci sono donne che devono la loro ricchezza ai padri, agli amanti o ai mariti, in vita o defunti che siano.
Certo, oggi già qualcosa sta cambiando. Molte donne stanno prendendo in mano il loro destino, si stanno ponendo in un ottica di superamento di antichi stereotipi e sono ormai in cammino verso l’autodeterminazione. Tuttavia, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Per una donna che punta in alto e riesce a raggiungere la vetta con tutte le soddisfazioni possibili, ce ne sono altre centomila che restano a guardare senza trovare il coraggio o la giusta motivazione per muovere anche solo il primo passo. E comunque, la differenza tra ricchezza maschile e femminile resta abissale. Dunque, qualcosa non quadra. Allora forse bisognerebbe prendere piena consapevolezza di questa sperequazione e cominciare a rieducarsi su questo nuovo fronte. Perché se è pur vero che il denaro in sé può non dare la felicità e non essere il punto focale tra gli interessi delle donne, rimane indiscutibile il fatto che la capacità di promuoversi e farsi valere, in ogni senso, e quindi anche nel campo del denaro, rimane un anello troppo debole nella vita delle donne.
Vediamo, in sintesi, qualche piccolo suggerimento per immetterci in un nuovo percorso esistenziale.
Psicologa – Scrittrice
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