Continua Bonelli: “Perché in parlamento non c’è chi ha chiesto conto al ministro dell’ambiente Galletti la ragione per cui non è stata avviata la procedura di danno ambientale che consentirebbe di definire ed esigere il pagamento dei danni provocati a Taranto e perché il ministero dell’Ambiente non ha chiesto il sequestro preventivo dei beni dei Riva? Perché quello che doveva fare il governo italiano lo ha fatto invece un allevatore di Taranto Vincenzo Fornaro che ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dei beni di alcuni imputati del processo Ilva? – conclude Bonelli -. In Italia il principio chi inquina paga non si applica anzi chi inquina fa profitti e porta i soldi all’estero e lascia le popolazioni con terreni, falde contaminate a piangere le vittime e le malattie dei propri cari: a Taranto dove il pascolo è vietato per un raggio di venti chilometri occorrerebbero 5 miliardi per fare le bonifiche secondo Arpa Puglia”.
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