Ilva, Maurizio Landini (Fiom): la cordata dei patrioti non tagli il lavoro

landini «In tre anni si sono perse quote di mercato. E le conseguenze mi preoccupano. Nel bando governativo di vendita non si fa riferimento alla salvaguardia degli attuali posti di lavoro. Si parla soltanto di mantenere ‘adeguati livelli occupazionalì. Non vorrei trovarmi, tra qualche mese, con qualcuno che mi dice che dobbiamo rassegnarci a una riduzione del numero dei lavoratori perchè non c’è più alternativa». Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, in un’intervista al Fatto Quotidiano in cui commenta il piano per una cordata italiana che affitti l’Ilva di Taranto. «Siamo in presenza di una scelta, vendere o affittare l’impresa. Fino al 10 di febbraio, quando scade il bando del governo, non sapremo quanti soggetti interessati ci sono, italiani o stranieri. L’unica certezza è che per rimanere un Paese avanzato abbiamo bisogno di una siderurgia di qualità, per questo sarà decisivo anche il piano industriale per Taranto, oltre a chi controlla la fabbrica», dice Landini. «La quantità di soldi che serve a risanare e rilanciare Ilva è tale, almeno 3 o 4 miliardi, che è difficile pensare che senza un intervento pubblico si possa trovare una soluzione». E sempre di Ilva ha parlato l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, in un’intervista rilasciata a “La Stampa”: «Me ne guardo dal dare consigli non richiesti. Mi limito a ricordare un aneddoto: circa un anno fa  incontrai il numero uno del colosso indiano Mittal, il quale mi disse che l’Ilva è forse la miglior acciaieria d’Europa. Peccato sia in un caos tale da rendere difficile farla funzionare bene». (ANSA)

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