“Non si tratta di una posizione aprioristica contraria ad interventi da parte di privati, si tratta solo di buon senso e di maturata esperienza pagata proprio sulla pelle di quei lavoratori e di questa comunità – spiega Massafra – perché il bando di evidenza pubblica rischia di riconsegnare alle logiche del mero profitto, quelle che hanno già prodotto, nei decenni scorsi, inquinamento, morte e difficili condizioni di lavoro, la sorte di 15mila famiglie e di un intero territorio che ora torna ad essere solo, esposto e lasciato al suo destino.
Due anni e mezzo – secondo il segretario della CGIL tarantina – passate a nutrire l’illusione che lo Stato non avrebbe lasciato le mani degli operai diretti e dell’indotto naufraghi e senza scialuppe nella stagione della grande tormenta che ha interessato l’ILVA. Oggi, invece, anche a causa delle procedure d’infrazione messe in cantiere dalla UE, (che continuiamo a non comprendere, perché hanno il sapore di un accanimento nei confronti della struttura economica del nostro Paese), si accelera verso una vendita dello stabilimento che appare fatta al buio. Sarà una cordata italiana, come qualcuno ha ipotizzato? E allora la domanda che sorge spontanea è: chi avrà le risorse necessarie per completare il piano di risanamento ambientale e intervenire con le necessarie innovazioni per riportare adeguati livelli di produttività, salvaguardando i livelli occupazionali?
Sarà una cordata straniera? Siamo davvero convinti che le multinazionali estere siano interessati allo stabilimento e al suo rilancio, o piuttosto a liberare il mercato da un possibile concorrente? Uno scenario – termina Giuseppe Massafra – che oggi va definitivamente delineato e reso palese, nella fase più delicata del futuro di quello stabilimento e di questa terra che non può lasciare indifferente nessuno. Ecco perché sin da ora richiamiamo nuovamente l’attenzione del Governo su chi sullo sfondo degli interessi economici e delle quote di mercato rischia di perdere tutto senza neanche essere stato ascoltato. Non lasceremo che questo accada e per questo sin da ora siamo pronti a mobilitare uomini e coscienze!”.
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