Pineta di “Torre Blandamura”: il Corpo Forestale sequestra area

Le denunce dei cittadini servono a qualcosa. E noi di InchiostroVerde, che abbiamo dato ampio spazio alla loro battaglia in difesa della pineta di “Torre Blandamura”, grazie alla dott.ssa Rossella Baldacconi, ora possiamo pubblicare la notizia del sequestro dell’area da parte del Corpo Forestale. Nelle scorse ore avevamo dato notizia del sopralluogo in corso (leggi qui), ora è arrivata la conferma. Insomma, come chiedevano i cittadini che avevano preso a cuore la vicenda, quelle ruspe che agivano indisturbate tra alberi e cespugli di macchia mediterranea, andavano assolutamente fermate. E così è stato. 

Alessandra Congedo

Il personale del Corpo Forestale dello Stato, appartenente ai Comandi di Stazione di Taranto e di Mottola, a seguito di un’attività di controllo del territorio e di contrasto ai reati ambientali, ha sequestrato un’area boscata estesa sei ettari nell’agro del Comune di Taranto in località “Blandamura” ed ubicata a meno di 300 metri dalla linea di battigia del mare, sul litorale a Sud di Taranto, in cui si è accertata la realizzazione di opere edilizie abusive tali da comportare definitiva e sostanziale alterazione dell’assetto territoriale ed urbanistico dell’area, nonché il consequenziale deturpamento di bellezze naturali e paesaggistiche sottoposte a particolare protezione dell’Autorità.

Tali opere, consistenti nella realizzazione di un tracciato stradale lungo circa 450 metri lineari e di una recinzione metallica perimetrale, sono state eseguite in totale assenza della preventiva autorizzazione paesaggistica e del permesso di costruire, in un’area di particolare pregio naturalistico ed ambientale costituita da bosco disetaneo d’alto fusto di Pino D’Aleppo e vegetazione tipica della macchia mediterranea, con le probabili intenzioni di sfruttarla a fini turistici e ricreativi. Gli Agenti forestali hanno inoltre sottoposto a sequestro i mezzi d’opera per movimento terra rinvenuti all’interno del cantiere, con ogni probabilità utilizzati per la commissione dei reati accertati. Gli Amministratori Unici delle due Società, comproprietarie dell’intera area, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente , la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto.

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