Una mozione con la quale i sette consiglieri di maggioranza impegnano il presidente Emiliano e la sua giunta a chiedere al presidente del Consiglio, Matteo Renzi di avanzare una “perentoria richiesta” di introduzione, nella prossima legge di stabilità, “delle poste necessarie per garantire disponibilità certa delle risorse indispensabili per dare adeguato impulso, e portare a rapida ultimazione, le opere di ambientalizzazione e bonifica previste nell’Aia e gli atti integrativi, propedeutiche a qualsiasi ipotesi di rilancio della città di Taranto e del suo territorio provinciale”.
Serve, dunque, che la Regione vada in pressing sul governo nazionale perché, se confermata e ratificata dal tribunale svizzero, la decisione di bloccare il rientro in Italia dei circa 1,2 miliardi di euro potrebbe “avere conseguenze nefaste”, sottolineano i sette consiglieri firmatari della mozione, in ordine “all’efficacia dell’architettura normativa e procedurale messa in piedi dal governo italiano con decreto legge 04/07/2015 n° 92, G.U. 04/07/2015, pubblicato lo 07/07/2015 (ma non convertito in legge ), considerato anche il sicuro dilatarsi delle tempistiche relative agli interventi di ambientalizzazione; all’oggettiva impossibilità di realizzare il piano di risanamento ambientale che, se pur propedeutico al salvataggio del siderurgico più grande ed inquinante d’Europa, risulta paradossalmente “imposto”, con il citato decreto, doversi essere contestuale alle opere di bonifica ed ambientalizzazione, a tutto danno della salute pubblica nel transitorio degli interventi a farsi; all’aggravarsi dell’emergenza ambientale, economica e sociale di Taranto e del suo territorio provinciale che determinerebbe un esponenziale incremento dei rispettivi fattori di criticità posti già oltre la soglia di guardia; alla conseguente improbabilità, se non impossibilità, che si generi una reale ripresa del territorio jonico, in quanto interessato esclusivamente da piani di risanamento risibili giacché fondati su ipotesi di finanziamento inconsistenti”.
Ai colleghi consiglieri e al governo regionale, inoltre, il consigliere Liviano fa presente “che nel delicato tema trattato, ogni inerzia generata da sofismi interpretativi, cavilli ed eccezioni giurisprudenziali, schermaglie tattiche fra diversi ordinamenti giuridici fra stati amici e palleggiamenti di responsabilità ai vari livelli istituzionali, amplificherebbe il già presente stato di prostrazione della comunità jonica, accrescendo in essa quella percepibile angoscia che il problema ambientale continuerà a ripercuotersi sulla salute dei propri figli.. dei nostri figli. Urge quindi – prosegue Liviano – intervenire con estrema decisione, unità d’intenti, fermezza e secondo una visione del problema onesta e condivisa. Per questo, signor presidente, – conclude Liviano – la invito sin d’ora, a tergo del suo incontro con Matteo Renzi, a voler rappresentare direttamente a Taranto, in una conferenza pubblica della quale mi faccio promotore, il riscontro in merito agli orientamenti del governo nazionale e la voce della nostra Puglia unita”.
NOTA STAMPA
Scatta un nuovo allarme sull’IMU, da metà settembre le sanzioni avranno un vero e proprio…
Un medico francese è sospettato di aver avvelenato 30 pazienti, 12 dei quali sono morti.…
Una famiglia ha prenotato una casa vacanze su Booking.com. Purtroppo al loro arrivo non hanno…
Vietati i graffi nelle automobili, questa volta partono ufficialmente sanzioni da oltre 300 €. Ecco…
Grandissime e importantissime novità per gli italiani: potrete dire addio definitivamente ai controlli fiscali. A…
Quando ancora non esisteva il termine in psicologia criminale, una serial killer ha operato indisturbata…